Zelensky denuncia il ricatto della Russia legato alla minaccia di una catastrofe a Zaporizhia

Zelensky accusa la Russia di ricattare il mondo con la “minaccia di una catastrofe a Zaporizhia”

Non si allenta la tensione tra Russia e Ucraina, mentre la situazione sul campo continua a farsi critica e complessa. Kiev ha intensificato le sue operazioni nel Kursk, preannunciando attacchi che potrebbero cancellare ogni speranza di un dialogo pacifico.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rinnovato le accuse contro la Russia, esprimendo profonda preoccupazione per la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhia, la più grande d’Europa, attualmente sotto il controllo russo. “Per più di due anni, gli occupanti russi hanno controllato la centrale nucleare di Zaporizhzhia. E la presenza russa rappresenta una minaccia fondamentale per la sicurezza delle radiazioni del nostro paese, di tutta l’Europa e del mondo”, ha affermato Zelensky, sottolineando il rischio che questa situazione rappresenta.

In risposta agli ultimi sviluppi, l’assistente presidenziale russo Yuri Ushakov ha definito “del tutto fuori luogo” qualsiasi discussione su un possibile avvio di negoziati di pace in questo momento, rimarcando la continua escalation operativa dei militari ucraini.

Zelensky ha anche messo in evidenza l’importanza di accelerare i rifornimenti militari da parte dei partner occidentali. “Quando si tratta di rifornimenti dai nostri partner, abbiamo bisogno di accelerare le cose”, ha dichiarato, esortando in particolare Stati Uniti, Regno Unito e Francia a intensificare gli aiuti. La sua richiesta di un supporto tempestivo riflette la grave necessità dell’Ucraina di rinforzi in vista dell’autunno.

Riferendo sull’attuale situazione bellica, Zelensky ha evidenziato “le nostre truppe stanno facendo un lavoro straordinario”, mentre nuovi attacchi in corso verso la regione di Kursk segnano un passo significativo nelle operazioni ucraine. Gli ultimi rapporti indicano che le forze armate dell’Ucraina hanno compiuto attacchi strategici, distruggendo un ponte sul fiume Seym vicino al villaggio di Karyzh, una mossa che complica ulteriormente la logistica russa sul campo.

Infine, il presidente ucraino ha sottolineato l’importanza del lavoro diplomatico nei prossimi mesi, evidenziando l’intenzione di “allargare la cerchia di coloro che sostengono una giusta fine di questa guerra”. Zelensky si è detto fiducioso che l’Ucraina entrerà nel prossimo autunno con maggiore determinazione e forza, un segnale della sua strategia a lungo termine contro l’aggressione russa.

Mentre la situazione rimane incerta e complessa, l’attenzione del mondo e dei leader internazionali è ora fissata sull’evoluzione delle operazioni militari e sul possibile dialogo per la pace, un equilibrio precario tra aggressione e diplomazia.