Ex Ilva, annullata la sentenza di primo grado: Bonelli mette in dubbio l'inquinamento.
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Ex Ilva: Annullata la Sentenza di Primo Grado, Bonelli Accusa: “L’Inquinamento è un’Invenzione?”
Il processo contro l’ex Ilva di Taranto ha preso una piega inaspettata, con la Corte d’assise d’appello di Lecce che ha annullato la sentenza di primo grado riguardante 37 imputati e tre società, accusati di disastro ambientale. La sezione distaccata di Taranto ha accolto la richiesta di spostare il procedimento a Potenza, ritenendo i giudici tarantini “parti offese”. Questa decisione ha sollevato forti polemiche e reazioni di disapprovazione da parte di rappresentanti politici e ambientalisti.
Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde, ha espresso il suo stupore di fronte a questa decisione, interrogandosi: “L’inquinamento è stata un’invenzione? Morti e malattie non hanno responsabilità?” Le sue dichiarazioni evidenziano la gravità della situazione ambientale a Taranto, una città segnata da un passato di inquinamento e malattie causate dalla gestione dell’impianto siderurgico.
Bonelli sottolinea come “questa non è giustizia”, rimarcando che il rinvio del processo rappresenta un’ulteriore ferita per una comunità già provata. I dati dello ISPRA testimoniano la drammaticità della situazione, evidenziando che a Taranto è stata emessa nell’aria la percentuale record del 93% della diossina e il 67% del piombo prodotti in Italia. Nel 2010, queste preoccupazioni portarono le autorità sanitarie a vietare il pascolo entro un raggio di 20 km dall’impianto.
La gravità di ciò che è avvenuto a Taranto è confermata da un’indagine epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità, che colloca la città tra i luoghi più in difficoltà per la salute dei suoi abitanti. “Siamo di fronte a uno dei disastri sanitari e ambientali più gravi della storia italiana ed europea,” afferma Bonelli, evidenziando le conseguenze tragiche che l’inquinamento ha avuto, in particolare sui bambini.
Con la decisione di annullare la sentenza che condannava i responsabili, Bonelli avverte che non solo si perpetua un’ingiustizia verso chi ha già subito un prezzo altissimo in termini di salute e vita, ma si trasmette anche un messaggio pericoloso riguardo alle responsabilità ambientali e sanitarie.
In un contesto in cui la giustizia sembrerebbe allontanarsi, molte voci si sollevano per chiedere maggiore attenzione e azione concreta contro le fonti di inquinamento. La comunità di Taranto attende con trepidazione lo sviluppo del nuovo processo a Potenza, sperando che vengano finalmente riconosciuti i diritti e la salute delle persone danneggiate da un passato industriale disastroso.