Strage familiare a Nuoro: marito uccide moglie e figlia, ferisce altre persone e si suicida

Diversi omicidi all’interno del contesto familiare e non solo. La strage familiare a Nuoro è per mano del marito, che poi si suicida: il nome dell’uomo e delle vittime

A cura di redazionemd
25 settembre 2024 20:43
Strage familiare a Nuoro: marito uccide moglie e figlia, ferisce altre persone e si suicida
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Questa mattina, Nuoro è stata teatro di una strage familiare che ha lasciato tre morti e quattro feriti. Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, ha sparato prima alla moglie Maria Giuseppina Massetti, di 43 anni, e alla figlia Martina, di 25 anni, uccidendole entrambe. L’uomo ha poi ferito gravemente i suoi due figli più piccoli, di 10 e 14 anni, e il vicino di casa, Paolo Sanna, di 69 anni. Infine, si è recato dall’anziana madre, Maria Esterina Riccardi, e, dopo averla aggredita, si è tolto la vita.

Due persone in Rianimazione: la lotta per la vita

Il bilancio della tragedia è devastante. Il figlio più piccolo della coppia, di 10 anni, e il vicino Paolo Sanna sono attualmente ricoverati in condizioni critiche nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro. Il figlio 14enne, invece, è stato ferito solo di striscio e non è in pericolo di vita. Anche la madre dell’omicida, nonostante una ferita alla testa, ha riportato lesioni meno gravi con una prognosi di 30 giorni.

Il drammatico epilogo in via Ichnusa

La strage è avvenuta intorno alle 7 di mattina nell’appartamento di via Ichnusa, dove Roberto Gleboni viveva con la famiglia. L’arma utilizzata per compiere gli omicidi è una pistola calibro 7,65, legalmente detenuta dall’uomo, noto per la sua passione per le armi e con regolare porto d’armi. Era anche un sindacalista della Cisl e amante degli animali.

L’Indagine: alla ricerca di una spiegazione

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i motivi che hanno spinto Roberto Gleboni a compiere il gesto estremo. Non risultano denunce precedenti per violenze domestiche o segnali di tensione nella famiglia. Il racconto dei sopravvissuti sarà cruciale per comprendere cosa abbia innescato la furia omicida. Gli investigatori hanno rilevato come tutte le vittime siano state colpite alla testa, un dettaglio che evidenzierebbe la determinazione di Gleboni nel suo intento.

Gli interventi sul posto e l’autopsia

Sul luogo del massacro sono intervenuti polizia, carabinieri e magistrati, insieme ai reparti scientifici per i rilievi. L’autopsia sui corpi delle vittime è prevista per sabato, un passaggio necessario per fare luce sugli ultimi attimi di questa tragica vicenda che ha sconvolto l’intera comunità.

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