Indagini sull'alluvione di Ravenna | Chi è responsabile dei disagi che hanno colpito migliaia di persone?
Procura di Ravenna indaga su disastro alluvionale. Scopri gli sviluppi e le dichiarazioni del viceministro Bignami. ⚠️🌧️
La Procura di Ravenna Indaga Sull’Alluvione di Settembre: Si Poteva Evitare?
La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo contro ignoti per "disastro colposo" in relazione all’alluvione che ha colpito la provincia tra il 18 e il 19 settembre 2024. Questa indagine segna il terzo grave episodio alluvionale che ha interessato la Romagna dal maggio dello scorso anno. Nelle 48 ore di maltempo, la regione ha assistito a un violento nubifragio, con precipitazioni che hanno superato i 350 mm, provocando l’esondazione di quattro fiumi e costringendo circa mille persone ad evacuare le loro abitazioni.
L’inchiesta è gestita dal Procuratore capo Daniele Barberini e dal Pubblico Ministero Francesco Coco, che già si occupano della precedente alluvione di maggio 2023. A supporto delle indagini, sono stati coinvolti tre esperti del politecnico di Milano, con competenze specifiche in costruzioni idrauliche, geotecnica e idrologia, per analizzare tutti gli aspetti legati a questi eventi estremi.
“L’iscrizione del fascicolo a ignoti è un atto dovuto”, ha dichiarato il PM Barberini, sottolineando l’importanza di comprendere le cause di questi disastri per rispondere a chi ha subito danni ingenti. L’inchiesta si focalizzerà su aspetti critici come il raggruppamento di tronchi sotto il ponte ferroviario di Boncellino a Bagnacavallo, la cui immagine ha destato attenzione e preoccupazione sui social media. Gli inquirenti cercheranno di identificare la provenienza di quel legname e perché non sia stato rimosso in tempo per prevenire le esondazioni.
Il viceministro Galeazzo Bignami ha espresso il suo sostegno per l’iniziativa della magistratura, affermando che “è giusto che chi ha sbagliato paghi di tasca propria”. Bignami ha inoltre ricordato che il Governo Meloni ha già stanziato 230 milioni di euro per affrontare i danni causati dall’alluvione, mentre la Regione Emilia-Romagna ha rendicontato 49 milioni. Questo è un ulteriore segnale della necessità di responsabilità e trasparenza nella gestione del territorio, dopo che molti cittadini hanno subito ingenti perdite.
Con l’auspicio che l’inchiesta possa portare a risposte chiare e utili per evitare futuri disastri, la Procura avrà 90 giorni per presentare le sue conclusioni, con la possibilità di estensioni. Una cosa è certa: la comunità attende con ansia di sapere se si potevano adottare misure preventive e quali responsabilità emergeranno da questo tragico evento.