Trump si proclama “padre della fecondazione in vitro” | Kamala Harris lo attacca e lo etichetta come fascista!

Duello a distanza tra Trump e Harris: accuse di fascismo, fecondazione in vitro e piani contro le città rifugio. Scopri i dettagli! 🌍🔥🤔

A cura di Redazione
16 ottobre 2024 19:34
Trump si proclama “padre della fecondazione in vitro” | Kamala Harris lo attacca e lo etichetta come fascista!
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Trump: “Sono il padre della fecondazione in vitro” mentre Harris lo etichetta come “fascista”

In un clima politico sempre più acceso, il confronto tra Donald Trump e la vicepresidente Kamala Harris si è intensificato ulteriormente. Durante un’intervista su Fox News, Trump ha affermato con sicurezza: “Sono io il padre della fecondazione in vitro. Noi siamo il partito della fecondazione in vitro”, dichiarazione che ha sollevato non poche polemiche, dati i recenti dibattiti sui diritti riproduttivi negli Stati Uniti.

La risposta di Harris non si è fatta attendere. Intervistata dal noto conduttore radiofonico Charlamagne Tha God, la vicepresidente ha superato un’importante soglia retorica, descrivendo Trump come un “fascista”. “Sì, possiamo dirlo: Trump è un fascista”, ha affermato, segnando un cambiamento significativo nel suo modo di relazionarsi col leader repubblicano. Questa è la prima volta che Harris utilizza pubblicamente questo termine, dopo averlo già definito “instabile e squilibrato”.

Dal canto suo, il comitato elettorale di Trump ha risposto con la consueta veemenza, evidenziando come “questa è la retorica disgustosa che ha portato a due tentativi di assassinio del presidente Trump”. Non è un segreto che gli scambi verbali tra i due siano stati ricchi di insulti: Trump ha più volte etichettato Harris come “fascista”, “comunista” e “marxista”, definendo i Democratici “feccia” e “spazzatura assoluta”.

Nell’intervista di Fox News, il presidente ha dato sfogo alla sua retorica, proponendo azioni drastiche nel caso di una sua nuova elezione. Ha annunciato l’intenzione di firmare un ordine esecutivo per vietare le città rifugio, avvalendosi di una legge risalente al 1798. “Elimineremo immediatamente tutte le città santuario… Posso farlo con un ordine esecutivo, l’Aliens Act del 1798. Possiamo espellere le persone dalle città santuario”, ha dichiarato con fermezza.

Questo scambio di accuse e dichiarazioni infuocate mette in evidenza il clima teso e polarizzante che caratterizza l’attuale scena politica americana, con due figure di spicco che si fronteggiano in una battaglia che va ben oltre le semplici divergenze politiche, insinuandosi nel profondo del dibattito pubblico su temi cruciali come l’immigrazione e i diritti riproduttivi.

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