1 miliardo di dollari al giorno per salvare i Paesi in via di sviluppo | Ma chi sta davvero pagando il conto della crisi climatica?
I Paesi in via di sviluppo necessitano di 1 miliardo di dollari al giorno per affrontare la crisi climatica. È tempo di agire! 🌍💰🌱
I Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di 1 miliardo di dollari al giorno per fronteggiare la crisi climatica
ROMA – La crisi climatica si fa sempre più pressante, e la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP29, inaugura un dibattito cruciale sulla necessità di finanziamenti globali. Secondo un rapporto dell’UNEP (Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite), i Paesi in via di sviluppo necessitano di circa 1 miliardo di dollari al giorno per proteggersi dagli impatti dei fenomeni meteorologici estremi.
Il rapporto mette in evidenza che, attualmente, questi Paesi possono contare su soli 75 milioni di dollari al giorno, una cifra che rappresenta meno di un decimo del fabbisogno. Mentre i finanziamenti per l’adattamento al cambiamento climatico hanno mostrato un lieve incremento – passando da 22 miliardi di dollari nel 2021 a 28 miliardi nel 2022 – il ritmo con cui si manifestano le emergenze climatiche è notevolmente superiore.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso la sua preoccupazione in termini chiari: “La calamità climatica è la nuova realtà e non stiamo tenendo il passo.” Guterres ha sottolineato l’urgenza di intervenire, affermando che non si può più rimandare la protezione delle popolazioni vulnerabili. Ha anche puntato il dito contro l’industria dei combustibili fossili, definita tra i principali responsabili della distruzione ambientale: “I responsabili di tutta questa distruzione, in particolare l’industria dei combustibili fossili, raccolgono profitti e sussidi enormi.”
Per affrontare efficacemente la crisi climatica, l’Onu stima che siano necessari 230-415 miliardi di dollari all’anno. Una cifra che, sebbene impressionante, appare insufficiente rispetto all’importanza dell’intervento richiesto. La discussione alla COP29 si annuncia quindi cruciale non solo per il futuro dell’ambiente globale, ma anche per la giustizia sociale e il supporto alle comunità più vulnerabili.
Le parole di Guterres e il contenuto del rapporto dell’UNEP evidenziano una realtà drammatica: il tempo per gli interventi è ormai scaduto e l’ineguaglianza nella distribuzione dei fondi per l’adattamento ai cambiamenti climatici lascia i Paesi in via di sviluppo particolarmente esposti ai rischi ambientali. La comunità internazionale è chiamata ad agire con maggiore determinazione e responsabilità.