Zelensky ricatta l'Europa "Pronto a dimettermi se..."

Fine delle ostilità? Sì ma alle sue condizioni. Ecco la dichiarazione di Zelensky che appare un ricatto verso l'Europa e il Mondo

A cura di redazionemd
23 febbraio 2025 20:52
Zelensky ricatta l'Europa "Pronto a dimettermi se..." -
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si dice disposto a lasciare la sua carica immediatamente se l'Ucraina potesse aderire alla NATO. Ritiene che ogni ostacolo debba essere rimosso per garantire una pace giusta per il suo Paese. Tuttavia, poiché l'adesione all'Alleanza Atlantica appare ancora lontana, il leader ucraino guarda con maggiore pragmatismo alle garanzie di sicurezza offerte dagli Stati Uniti in cambio dell'accesso alle risorse minerarie ucraine.

L'appello a Trump

Alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa, Zelensky ha lanciato un nuovo appello a Donald Trump: "Voglio incontrarlo prima che lui veda Vladimir Putin". Il presidente ucraino si è concesso ai cronisti per un lungo confronto sulle prospettive del Paese, sottolineando come Stati Uniti e Russia abbiano avviato negoziati tra loro senza includerlo direttamente.

"Sarei felice di rinunciare alla presidenza se questo servisse alla pace dell'Ucraina e posso anche scambiare la mia posizione con l'adesione del Paese alla NATO", ha dichiarato Zelensky, inviando un messaggio a Putin, che lo considera illegittimo, e a Trump, che lo ha definito un "dittatore non eletto" a causa del rinvio delle elezioni presidenziali dovuto alla guerra.

Sicurezza in cambio di risorse

Zelensky ha ribadito la necessità di garanzie di sicurezza per evitare una nuova invasione russa dopo un eventuale cessate il fuoco. In cambio, l'Ucraina ha molto da offrire, a partire dalle sue ricche risorse minerarie. La Casa Bianca ritiene che un accordo possa essere chiuso entro la prossima settimana, anche se la richiesta ucraina di 500 miliardi di dollari è ancora considerata eccessiva. "Non firmerò qualcosa che sarà pagato da dieci generazioni di ucraini", ha assicurato Zelensky.

Il ruolo dell'Europa e l'ipotesi peacekeeper

Zelensky confida anche nel sostegno europeo e attende con interesse l'incontro con i leader dell'UE, tra cui Ursula von der Leyen e Antonio Costa. Una delle proposte più concrete arrivate da Londra e Parigi prevede l'invio di 30.000 peacekeeper europei in Ucraina, protetti da uno scudo americano.

Dialogo tra Usa e Russia

Nel frattempo, Trump ha riaperto il dialogo con Putin, definito "promettente" dal Cremlino. Il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov, ha annunciato un nuovo round di colloqui tra Mosca e Washington alla fine della settimana, dopo il recente incontro tra Serghei Lavrov e Marco Rubio a Riad. Washington, inoltre, ha chiesto a Kiev di ritirare la sua proposta di risoluzione annuale all'ONU, evitando di menzionare l'integrità territoriale dell'Ucraina.

Attacchi russi e il messaggio del Papa

Nonostante gli sforzi diplomatici, il conflitto continua con intensità. Sabato notte, le forze russe hanno lanciato il più massiccio attacco coordinato con droni su tutto il territorio ucraino. Il comando dell'aeronautica militare di Kiev ha riportato un numero record di 267 droni, di cui 138 intercettati, con esplosioni avvertite anche nella capitale. "Terrore aereo", ha denunciato Zelensky.

Intanto, Papa Francesco ha definito il terzo anniversario dell'invasione "una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l'intera umanità", lanciando un forte appello alla fine delle ostilità. Tuttavia, la guerra continua senza sosta, con il destino dell'Ucraina ancora incerto.

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