25 anni di aggressioni sessuali senza sosta | Come è possibile che un mostro del genere sia ancora in libertà?
Scopri la drammatica storia dello stupratore seriale di Mestre, attivo da 25 anni. Interrogativi inquietanti sulla giustizia e la sicurezza. ⚠️👮♂️

Il mistero della violenza femminile: La vergognosa carriera del 45enne Massimiliano Mulas
VENEZIA – Una storia tragica che rivela le falle del sistema giudiziario. Massimiliano Mulas, un 45enne di Tempio Pausania, è tornato alla ribalta per aver aggredito una ragazzina di 11 anni a Mestre, in provincia di Venezia. Da 25 anni agisce indisturbato, scegliendo prede sempre più giovane, nonostante il suo lungo curriculum di reati. Né la detenzione né altre forme di punizione sembrano aver funzionato come deterrente.
Le domande dei leader locali
La vicenda ha suscitato profonde preoccupazioni tra le autorità. Il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, si è chiesto: “Come è stato possibile quanto accaduto?” Allude all’inefficacia delle misure di controllo e alla necessità di una giustizia non solo penale, ma anche riparativa: “La pena deve mirare alla rieducazione e prevedere un concreto percorso volto ad evitare il ripetersi di fatti analoghi.” A queste parole si unisce il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale solleva interrogativi inquietanti su come un “individuo con precedenti così gravi” possa continuare a delinquere senza alcun controllo.
Il difensore di Mulas: “Mai dichiarato socialmente pericoloso”
Il legale di Mulas, Ignazio Ballai, ha sottolineato che il suo assistito non è mai stato dichiarato socialmente pericoloso e ha completato la sua ultima condanna nel 2021, tornando in libertà dopo diverse incarcerazioni. “Il mio cliente ha sempre ricominciato a vivere come se nulla fosse successo,” ha detto Ballai, confermando come il sistema di giustizia italiano non abbia saputo tutelare le potenziali vittime. Il ciclo di violenza di Mulas è iniziato nel 2002 e ha continuato ininterrottamente fino all’episodio di Mestre, dimostrando l’inadeguatezza delle misure preventive applicate.
Un passato turbolento: la carriera criminale di Mulas
La carriera criminale di Mulas è inquietante. Inizia nel 1998 con un reato che non è di natura sessuale, ma la sua evoluzione è devastante. Nel 2006, viene condannato per tentato stupro e, dopo un periodo di detenzione, ricade nel vortice della criminalità riempiendo il suo repertorio di violenze. Fino ad oggi, ha aggredito diverse giovani, mostrando un chiaro schema di comportamenti predatori.
Richiesta di perizia psichiatrica
Attualmente, l’attenzione si concentra sui prossimi sviluppi legali. Il suo avvocato ha annunciato l’intenzione di richiedere una perizia psichiatrica, affermando: “Voglio avere il massimo rispetto per la vittima.” Questo segnale di richiesta di attenzione psicologica fa riflettere sulla complessità della questione, che non tocca solo l’aspetto legale, ma si estende anche alla necessità di affrontare le radici della devianza.
Conclusione
Questo caso solleva interrogativi spinosi sulla capacità delle istituzioni di proteggere i più vulnerabili. Le parole del Patriarca e del governatore risuonano come un monito per un sistema che continua a fallire. La domanda rimane: cosa accadrà per evitare che si ripeta una simile tragedia? Si tratta di un caso emblematico che ci obbliga a riconsiderare le politiche di giustizia e a riflettere su come meglio proteggere la società.