Governo Trump chiede pena di morte per un innocente | Politica o Giustizia?

Pena di morte richiesta dal governo Trump per Luigi Mangione: polemiche e contestazioni

ROMA – “Quello di Brian Thompson, brav’uomo e padre di due bambini piccoli, è stato un assassinio premeditato e compiuto a sangue freddo che ha scioccato l’America”. Con queste parole la procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, ha formalizzato la richiesta di pena di morte per Luigi Mangione, un giovane di 26 anni di Baltimora con origini italiane, accusato dell’omicidio del CEO di UnitedHealthcare avvenuto lo scorso 4 dicembre a Manhattan.

Bondi ha spiegato che, dopo una lunga riflessione, ha invitato i procuratori federali a perseguire la pena capitale come risposta alle gravità delle accuse mosse contro Mangione. Secondo la procuratrice, l’omicidio rappresenta non solo un crimine violento ma anche un “atto di violenza politica” che ha potuto mettere a rischio la vita di molte altre persone. Tale decisione si inserisce nell’agenda del presidente Trump, denominata “Make America Safe Again”, che si propone di reprimere i crimini violenti e ripristinare la sicurezza negli Stati Uniti.

Luigi Mangione, che si è dichiarato innocente delle accuse, deve fronteggiare undici capi di imputazione, tra cui l’omicidio volontario di primo grado con l’aggravante di terrorismo, possesso illecito di armi e falsificazione di documenti. Attualmente si trova detenuto in una prigione federale di New York in attesa dell’inizio del processo.

La reazione della difesa non si è fatta attendere. Karen Friedman Agnifilo, avvocato di Mangione, ha definito la decisione di chiedere la pena di morte una “decisione barbara”, accusando il governo di utilizzare il caso come strumento politico per difendere l’industria sanitaria, considerando la richiesta come un “omicidio premeditato patrocinato dallo Stato”.

Questa vicenda ha già suscitato un ampio dibattito negli Stati Uniti, con molte critiche riguardo all’utilizzo della pena di morte in un caso così controverso. Le opinioni sulla giustizia penale e sulla protezione dei diritti individuali tornano così al centro del dibattito pubblico, mentre il processo di Mangione si prepara a essere uno degli eventi giudiziari più seguiti degli ultimi anni.