Hamas rifiuta il piano di pace di Israele | È il segnale che nessuno si aspettava?

Hamas rifiuta il nuovo piano di Israele per il cessate il fuoco. La tensione cresce mentre le trattative al Cairo sembrano stallo. Scopri di più! ✌️📰

A cura di Redazione
15 aprile 2025 15:12
Hamas rifiuta il piano di pace di Israele | È il segnale che nessuno si aspettava? -
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Hamas e Israele, una tregua difficile: il nuovo piano di cessate il fuoco in discussione al Cairo

ROMA – Le trattative al Cairo tra Israele e Hamas, mirate a riattivare l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, potrebbero già aver raggiunto un punto morto. Il gruppo militante palestinese ha confermato di aver ricevuto la proposta di Tel Aviv, consegnata ai mediatori di Qatar ed Egitto, e di trovarsi attualmente in fase di esame. Tuttavia, un alto funzionario ha dichiarato che “è un piano irricevibile”, suggerendo una profonda impasse nelle negoziazioni.

Il piano presentato da Israele prevede il completo disarmo di Hamas e il rilascio di undici ostaggi israeliani in cambio di un’interruzione temporanea delle operazioni militari. Non sorprende quindi che Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, abbia contestato tale richiesta, affermando: “Il disarmo di Hamas non è una proposta ricevibile, perché finché ci sarà un’occupazione, la resistenza continuerà.” Queste dichiarazioni rimarcano la complessità della situazione: Hamas si definisce un movimento di resistenza contro l’occupazione militare, mentre Israele considera Hamas una minaccia terroristica.

In un curioso scenario di tensione, Hamas ha chiesto garanzie per un cessate il fuoco permanente, promettendo in cambio il rilascio in un’unica soluzione dei 59 israeliani attualmente prigionieri a Gaza. Ma la realtà delle trattative sembra allontanarsi sempre di più, con le due parti bloccate sulle rispettive posizioni.

Oltre le semplici discussioni tra le autorità coinvolte, il dibattito si è esteso anche alla società civile israeliana. Infatti, oggi il Times of Israel riporta che 350 intellettuali israeliani, tra cui scrittori e artisti di spicco, hanno firmato una lettera aperta al primo ministro Benjamin Netanyahu, esortandolo ad accettare l’offerta di Hamas e a "porre fine alla guerra a Gaza”, che sta causando enormi danni ai civili. Siglatori come David Grossman e Yehoshua Sobol hanno messo in discussione le scelte politiche di Netanyahu, accusandolo di ostacolare gli sforzi di pace per motivi personali, legati a procedimenti giudiziari per corruzione che lo coinvolgono.

Nella lettera si sottolinea che “per amore della sua libertà, temendo l’incarcerazione per le accuse pendenti, il primo ministro continua a privare gli ostaggi della loro libertà e a infliggere danni sproporzionati alla popolazione civile di Gaza.” Tale accusa fa eco al sentimento crescente tra gli intellettuali e parte della popolazione contro il prolungamento del conflitto.

Il cessate il fuoco ipotizzato a gennaio prevedeva tre fasi, in cui Hamas avrebbe dovuto rilasciare ostaggi e Israele ritirare le sue forze dalla Striscia. Tuttavia, solo la prima fase è stata osservata correttamente, mentre la ripresa delle ostilità a febbraio ha visto un rinnovato bombardamento e un bilancio di oltre 50.000 morti dall’ottobre 2023, secondo il ministero della Salute di Gaza.

Con la situazione che resta appesa a un filo sottile, le speranze di una risoluzione pacifica sembrano sempre più lontane, mentre entrambi i lati si preparano a continuare una battaglia che ha già causato sofferenze inimmaginabili per la popolazione della Striscia e non solo.

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