Indagati 20 calciatori di Serie A | La verità dietro il giro di scommesse illegali!
Scommesse illegali nel calcio di Serie A: indagati celebri calciatori, tra cui Florenzi e Zaniolo. Potenziali guai in arrivo ⚽💰

Calcio e scommesse: nuovi sviluppi in un’inchiesta che coinvolge nomi noti della Serie A
ROMA – Un altro capitolo inquietante si aggiunge al rapporto tra calcio e scommesse in Italia. La Procura di Milano ha avviato un’inchiesta che ha portato all’indagine di una dozzina di calciatori di Serie A, tra cui i nomi di spicco come Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes e Ángel Di María. Il caso si è riacceso a seguito del sequestro di oltre un milione e mezzo di euro e della richiesta di arresti domiciliari per cinque individui coinvolti.
Le indagini, attivate a seguito del sequestro dei telefoni di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, hanno rivelato un sistema di scommesse illegali che ha operato tra dicembre 2021 e ottobre 2023. Questi calciatori avrebbero scommesso su piattaforme non autorizzate, gestite da Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera. I debiti accumulati sarebbero stati "ripuliti" tramite acquisti fittizi di orologi di lusso in una gioielleria milanese, utilizzata come una sorta di banca occulta.
Secondo le ricostruzioni, i bonifici effettuati per l’acquisto di orologi risultavano regolari, ma gli oggetti rimanevano nel negozio, trasformando in un’operazione di facciata i pagamenti. Con Tonali e Fagioli, circa venti altri calciatori sono stati identificati come partecipanti a un poker illegale su piattaforme non autorizzate. Anche se la sanzione penale per i reati contestati è relativamente lieve, con una multa di 250 euro, le conseguenze a livello sportivo potrebbero essere più gravi.
Dalle chat intercettate, emerge che Tonali avrebbe collaborato maggiormente con le autorità rispetto al collega Fagioli, il quale ha negato qualsiasi ruolo attivo, nonostante i messaggi trovati nei suoi dispositivi contraddicano questa versione. Le accuse formulate vanno dall’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse al riciclaggio.
La Guardia di Finanza ha fatto sapere che il sequestro coinvolge un totale superiore a 1.5 milioni di euro, e le indagini hanno evidenziato come i pagamenti venissero occultati utilizzando prestanome, dotati di carte PostePay, account Revolut e conti correnti.
In aggiunta, alcuni scommettitori promuovevano le piattaforme illegali in cambio di bonus e riduzioni del debito di gioco, creando un sistema avvincente ma altamente rischioso per tutti gli interessati.
Mentre l’inchiesta continua a svilupparsi, il calcio italiano è nuovamente chiamato a confrontarsi con un problema che ha già minato la sua integrità in passato. Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per il futuro di questi giocatori e per la credibilità del movimento calcistico nazionale.