Papa Francesco e la sobrietà: il 25 Aprile diventa campo di battaglia politica | Cosa nasconde veramente il governo dietro a questa scelta?

Scopri le polemiche sul 25 Aprile tra richieste di sobrietà e celebrazioni in Italia. Cosa ne pensano i sindaci? 🇮🇹✨

A cura di Redazione
23 aprile 2025 19:37
Papa Francesco e la sobrietà: il 25 Aprile diventa campo di battaglia politica | Cosa nasconde veramente il governo dietro a questa scelta? -
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Papa Francesco, sobrietà e polemiche: il 25 Aprile tra celebrazioni e lutto nazionale

ROMA – La prossima celebrazione del 25 Aprile, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, è stata al centro di un acceso dibattito pubblico, in particolare a causa dell’appello alla “sobrietà” lanciato dal governo in seguito alla scomparsa di Papa Francesco. Un’espressione che ha innescato una serie di reazioni contrastanti e accese polemiche tra rappresentanti politici e sindaci in tutta Italia.

Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile, ha dichiarato che “tutte le cerimonie per la Festa della Liberazione sono consentite, tenuto conto del contesto e quindi della sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. Queste parole hanno sollevato le ire dell’opposizione, che ha interpretato il richiamo alla sobrietà come un possibile tentativo di sminuire l’importanza del 25 Aprile. Nicola Fratoianni, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, ha ribattuto: “Non è una festa in discoteca o un happy hour”, sottolineando la necessità di mantenere viva la memoria storica associata a questa data.

Dall’altra parte, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) ha cercato di rassicurare, affermando che tutte le iniziative in programma si svolgeranno “in piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto”.

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha espresso le sue perplessità: “Non so cosa voglia dire esattamente sobrio. È il 25 aprile”. Tuttavia, ha confermato che la manifestazione si svolgerà onorando la memoria storica dell’evento. Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha affermato che le celebrazioni andranno avanti come previsto, indicando che saranno “corrette” e rispettose, senza però chiarire se siano effettivamente “sobrie”.

Clemente Mastella, sindaco di Benevento, ha manifestato il suo disappunto per le critiche mosse a Musumeci, affermando che "sobrietà non vuol dire non andare alle cerimonie", esprimendo la sua volontà di non creare divisioni.

In diverse città, le risposte sono state altrettanto varie. A Reggio Calabria, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha deciso di annullare tutte le cerimonie pubbliche fino al 26 aprile, in segno di rispetto. Al contrario, a Cesena, il sindaco Enzo Lattuca ha annullato l’evento clou della celebrazione, una scelta che ha scatenato polemiche anche all’interno del centrosinistra, accusata di mettere in secondo piano la memoria collettiva.

Anche a Pianoro, le celebrazioni subiscono modifiche. Qui il sindaco Luca Vecchiettini ha deciso di mantenere solo la parte istituzionale dell’evento, cancellando eventi più festivi, compresi i “Maccheroni resistenti”. Questo è stato fatto per rispettare il lutto nazionale, affermando che “la comprensione e la partecipazione consapevole” dei cittadini sono fondamentali in questo momento di riflessione.

In sintesi, il 25 Aprile si avvicina con una complessità di sentimenti che riflette il contesto socio-politico del paese. La questione della sobrietà si erge come un battibecco tra la necessità di commemorare un’importante data storica e il rispetto per la recente perdita di un’importante figura religiosa. Le celebrazioni saranno pertanto non solo un ricordo della Liberazione dal nazifascismo, ma anche una manifestazione delle tensioni politiche attuali.

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