Romania al voto: il candidato conservatore Simion si ispira a Meloni | È davvero il futuro della destra europea?
Elezioni in Romania il 4 maggio: George Simion, ammiratore di Meloni, trae ispirazione dal passato e sfida Ucraina e Moldavia. Scopri di più! 🇷🇴🗳️✨

Romania alle porte del voto: Simion ambisce al modello Meloni amid le tensioni con l’Ucraina
SUCEAVA (Romania), 14 apr. – La Romania si prepara per le elezioni presidenziali del prossimo 4 maggio, un appuntamento che torna dopo una controversa annullamento delle presidenziali di novembre 2024, terminate nel caos per presunti “ingerenze straniere”. Tra i candidati più in vista si fa notare George Simion, leader conservatore dell’Alleanza per l’unione dei romeni (Aur), che ha recentemente suscitato polemiche e attenzione mediatica.
Simion ha definito l’azione di Ucraina e Moldavia nei suoi confronti come “restrizioni ingiuste da parte di individui con automatismi sovietici”, in riferimento alla decisione di dichiararlo “persona non grata”. Dietro a tale scelta vi sono le sue affermazioni sull’espansione dei territori sotto la sovranità di Bucarest, con l’obiettivo di recuperare regioni storicamente legate alla Romania, ma ora parte delle due repubbliche vicine.
Con i suoi 38 anni, Simion si è dichiarato ammiratore della politica di Giorgia Meloni, considerandola un “modello” da seguire. La sua ambizione di attrarre consensi non si limita alle parole: ha condiviso il palco con la presidente del Consiglio italiano durante la manifestazione Areju lo scorso dicembre. Recentemente, ha anche affermato di essere l’unico capace di garantire una futura presenza di truppe statunitensi in Romania, evidenziando la sua affinità ideologica con l’ex presidente Donald Trump e il movimento “Make America Great Again” (Maga).
Il contesto politico rumeno è complesso: le elezioni presidenziali del novembre scorso erano state annullate, alimentando le accuse di un “golpe contro la democrazia” da parte di Simion. Secondo lui, la decisione della Corte costituzionale ha minato i rapporti tra Romania e Stati Uniti, in un paese alleato della NATO dal 2003 e ospitante basi militari dell’Alleanza atlantica.
Il partito di Simion ha le sue radici in un movimento “no vax” nato durante la pandemia di Covid-19, attirando supporto da settori sociali che lamentano il deterioramento delle proprie condizioni di vita, inclusi giovani e lavoratori della diaspora.
Con i preparativi per il voto in corso, l’attenzione si concentra su Simion e su come la sua campagna influenzerà l’orientamento politico della Romania negli anni a venire. Mentre il paese naviga tra le tensioni regionali e le sfide interne, l’esito di queste elezioni potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Bucarest ma anche per la stabilità dell’intera area balcanica.