Tre vittime giovani in un'esplosione a Ercolano | Chi sono i responsabili e cosa ci nascondono?
Esplosione a Ercolano: altri due arresti dopo la tragedia che ha portato via tre giovani vite. Scopri i dettagli di questa drammatica vicenda. 💔🚓

Esplosione a Ercolano: Altri Due Arresti dopo la Tragedia che Costò la Vita a Tre Giovani
NAPOLI – Questa mattina, i carabinieri della Tenenza di Ercolano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, portando in arresto due individui coinvolti nella drammatica esplosione avvenuta il 18 novembre scorso in via Patacca 94, a Ercolano. Nell’incidente, persero tragicamente la vita tre giovani: Samuel Tafciu, di appena 18 anni, e le gemelle di 26 anni Aurora e Sara Esposito.
Samuel Tafciu, giovane padre di una bimba di solo 4 mesi, stava iniziando il suo primo giorno di lavoro in quel luogo pericoloso, una fabbrica di fuochi di artificio abusiva. Aurora e Sara, gemelle di Marigliano, erano anch’esse colpite da questa tragedia; una di loro, Aurora, era madre di una bimba di 5 anni.
Le accuse nei confronti degli arrestati sono gravi. I due uomini, di 31 e 64 anni rispettivamente, sono indiziati di omicidio volontario con dolo eventuale, fabbricazione di esplosivi non convenzionali e sfruttamento della manodopera in spregio alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Queste ultime violazioni sono accentuate dalla costante perdita di vite umane nel tentativo di frenare attività illegali.
Il primo delle due persone arrestate, D.V., è accusato di aver collaborato con il già detenuto Pasquale Punzo, proprietario dell’immobile, nell’allestimento di questa fabbrica abusiva. La Procura di Napoli ha già sottoposto Punzo a fermo, mentre il secondo arrestato, B.R., titolare di una rivendita pirotecnica, è stato posto ai domiciliari.
Le indagini sono state meticolose e hanno permesso di ricostruire non solo la catena di responsabilità, ma anche la provenienza dei materiali esplosivi utilizzati, parte dei quali è stata rinvenuta non deflagrata nel sito dell’esplosione. La procura ha confermato che questi materiali, tra cui perclorato di potassio e polvere di alluminio, erano stati venduti illegalmente a Punzo e D.V. da B.R., consapevole della loro destinazione illecita.
Le parole del procuratore sono chiare: “Il gravissimo episodio di via Patacca ha visto l’esplosione di una fabbrica clandestina, che operava senza autorizzazione e in totale spregio delle normative di sicurezza lavorativa.” Questa frase evidenzia la serietà della situazione e la necessità di un’inchiesta approfondita per garantire giustizia alle vittime.
Il tragico bilancio di questa esplosione solleva un’importante questione sociale: questa vicenda rappresenta un monito sulla necessità di vigilanza e sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto in un contesto in cui, purtroppo, si continua a ignorare la legalità per favorire guadagni illeciti. Le vite spezzate di Samuel, Aurora e Sara devono servire da catalizzatore per un cambiamento nella gestione delle attività considerate a rischio.
La comunità di Ercolano, colpita profondamente da questa tragedia, attende giustizia e spera che tali episodi non si ripetano mai più.