Ungheria in crisi: Orban riscrive la Costituzione | I diritti cancellati per legge sono solo l'inizio?

Orban riscrive la Costituzione ungherese: diritti Lgbt e libertà di manifestazione sotto attacco. La comunità europea reagisce! 🏳️‍🌈⚖️

A cura di Redazione
14 aprile 2025 22:34
Ungheria in crisi: Orban riscrive la Costituzione | I diritti cancellati per legge sono solo l'inizio? -
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Ungheria: Orban Riscrive la Costituzione, I Diritti Umani in Pericolo

ROMA – Il Parlamento ungherese ha approvato un emendamento costituzionale che ha sollevato preoccupazioni in tutto il continente europeo. “L’emendamento costituzionale ungherese è ora legge. Proteggiamo lo sviluppo dei bambini, affermando che una persona nasce o maschio o femmina e opponendoci fermamente alla droga e alle ingerenze straniere”, ha dichiarato il primo ministro Viktor Orban attraverso i social media. Questa modifica legislativa non solo ribadisce i divieti contro i Pride e la comunità LGBTQIA+, ma prevede anche che le persone con doppia o multipla cittadinanza possano essere considerate potenziali “traditori della nazione”, con la possibilità di essere privati della cittadinanza e espulsi dall’Ungheria.

Il provvedimento ha ricevuto 140 voti favorevoli e 21 contrari, definendo un passo controverso nella già discussa storia legislativa del governo di Orban. Secondo le critiche, la nuova legge rappresenterebbe una violazione dei diritti umani fondamentali, in particolare per le persone trans e non binarie, “le cui identità e dignità Orbán cerca di cancellare”, ha affermato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico italiano.

"Orbán oggi scrive una delle pagine più buie per i diritti che l’Unione europea abbia mai conosciuto", ha continuato Schlein, denunciando l’atto come un attacco diretto contro la diversità. Questa legge si configura come un “divieto per legge ai Pride, ledendo il diritto fondamentale di manifestazione”, aggravando ulteriormente la situazione già critica per le comunità marginalizzate.

Le reazioni non sono mancate. Alessandro Zan, europarlamentare e responsabile Diritti nella segreteria del Partito Democratico, ha commentato che “non è solo una stretta autoritaria: è un attacco frontale all’idea stessa di Europa, ai diritti umani, alla democrazia”. Invocando una risposta decisa da parte delle istituzioni europee, Zan ha chiesto un intervento diretto della Commissione Europea, piuttosto che un semplice confronto di preoccupazioni.

Anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno espresso il loro disappunto: “Cosa pensano Meloni, Tajani, Salvini e tutto il governo italiano della modifica costituzionale approvata in Ungheria, dove governa il loro alleato Orban?” Questa interrogazione mette in luce un conflitto di interessi tra il governo italiano e le politiche ungheresi, alimentando un dibattito necessario sulla posizione dell’Italia rispetto ai diritti umani in Europa.

Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha dichiarato che “l’Ungheria, sotto il governo di Viktor Orbán, non è più compatibile con l’Unione Europea”. Alla luce delle recenti modifiche, Bonelli ha esortato il Parlamento europeo e la Commissione a non ignorare questa situazione, sostenendo che “è arrivato il momento di sospendere i finanziamenti europei all’Ungheria fino a quando non verrà ristabilito lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti civili”.

In questo clima teso, l’Europa si trova di fronte a una scelta cruciale: come reagire a uno Stato membro che sembra violare i principi fondamentali di libertà e uguaglianza? La risposta potrebbe determinare non solo il futuro dell’Ungheria, ma anche il destino stesso dell’Unione Europea.

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