Vigilessa uccisa: tra tradimenti e minacce, la verità che scotta | La moglie di Gualandi rivela un segreto inaspettato.
Scopri la testimonianza shock della moglie di Gualandi nel caso dell'omicidio della vigilessa Sofia Stefani. Un dramma tra relazioni e segreti. 🔍💔

Vigilessa uccisa: testimonianze drammatiche in Corte d’Assise a Bologna
BOLOGNA – La Corte d’Assise di Bologna ha assistito a una testimonianza straziante e densa di emozioni, quella di Maria Elisabetta Gennari, moglie di Giampiero Gualandi, il 63enne ex comandante della Polizia locale di Anzola dell’Emilia accusato dell’omicidio di Sofia Stefani, una collega di 33 anni con la quale aveva intrattenuto una relazione extraconiugale. La testimonianza, durata poco più di un’ora, ha svelato dettagli inquietanti della vita di coppia e della tragica vicenda che ha portato alla morte della giovane vigilessa.
La scoperta del tradimento e la tensione crescente
Nel suo racconto, Gennari ha descritto il momento in cui scoprì la relazione tra Gualandi e Stefani: “Lo sorpresi al telefono con la signora”. Da quel momento, la situazione tra coniugi è precipitata. Gualandi dichiarò di aver interrotto la relazione, affermando però che Stefani continuava a insistere per trovare un accordo e convivere insieme. Gennari ha rivelato un episodio inquietante in cui Stefani, in un confronto telefonico, “disse di essere incinta di mio marito”, suscitando incredulità e angoscia al suo interno.
La proposta di un incontro chiarificatore
Gennari ha anche svelato che Stefani desiderava un incontro tra le parti coinvolte: “Voleva che ci incontrassimo tutti e quattro: io, Giampiero, lei e il suo fidanzato”, ma quell’incontro non avvenne mai. Il clima di tensione era palpabile e Gennari ha confessato di non riuscire a dormire, pensando a ciò che avrebbe potuto fare. “Discutemmo di come poter mettere fine alla situazione”, ha detto, riportando una frase inquietante di Gualandi riguardo a una possibile azione violenta.
Un quadro di violenza e conflittualità
A testimoniare in aula è stato anche Piero Bernardi, ex compagno di Stefani, che ha descritto la violenza che aveva subito dalla donna, accennando a episodi che lo portarono a cercare aiuto. “In più di un’occasione, fu necessario chiamare i Carabinieri”, ha riferito, evidenziando un quadro complesso di relazioni tossiche.
Una psicologia contorta e tragica
La testimonianza di Antonella Gasparini, amica di Stefani, ha rivelato l’esistenza di un “rapporto tossico” tra Gualandi e la vittima, descritto come caratterizzato da promesse non mantenute e da una mancanza di rispetto reciproco. Gasparini ha rammentato episodi di conflitti acuti, incluso un episodio in cui Gualandi avrebbe minacciato Stefani mostrando una pistola.
Il fidanzato di Sofia: un equilibrio instabile
Stefano Guidotti, attuale fidanzato di Stefani, ha parlato della relazione, descrivendo momenti di litigi e tensione. “Sofia aveva una personalità borderline, bipolare,” ha dichiarato, riconoscendo le difficoltà emotive che entrambi affrontavano. Nonostante questo, Guidotti ha provato a mantenere un “equilibrio”, cercando di gestire i frequenti scoppi d’ira della compagna.
In conclusione, le testimonianze in aula sottolineano la complessità delle relazioni umane e i rischi insiti in un contesto di inganni e tensioni. Il caso di Sofia Stefani continua a rappresentare una tragica lezione sul lato oscuro delle relazioni e le conseguenze che ne derivano.