Ecco il titolo richiesto: Una nuova economia per il bene comune | Gli imprenditori possono davvero cambiare il mondo?

Costruire un'economia al servizio del bene comune: gli imprenditori cattolici sono chiamati a promuovere responsabilità e dignità. 🤝🌍✨

A cura di Redazione
07 maggio 2025 19:06
Ecco il titolo richiesto: Una nuova economia per il bene comune | Gli imprenditori possono davvero cambiare il mondo? -
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Imprese, Storchi (Ucid): “Serve costruire una economia di servizio al bene comune”

ROMA – L’eco del recente Giubileo dei Lavoratori e degli Imprenditori ha sollevato importanti interrogativi sul futuro economico del Paese. Durante l’evento, sua eccellenza monsignor Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha invitato imprenditori e dirigenti a orientarsi verso una nuova economia: una che non escluda, ma includa; che non consumi, ma generi; che non sfrutti, ma custodisca.

Fabio Storchi, presidente dell’Unione Cristiana Dirigenti e Imprenditori di Reggio Emilia, ha lanciato un chiaro monito: “In un’epoca di grandi cambiamenti economici, sociali e culturali, gli imprenditori cattolici devono riaffermare con chiarezza i valori fondamentali dell’impresa: la dignità del lavoro, la centralità della persona, la responsabilità sociale, la legalità e la giustizia." Storchi ha sottolineato l’urgenza di scegliere tra un’economia civile, orientata al bene comune, e un’economia focalizzata esclusivamente sul profitto.

L’importanza di questa scelta è stata rimarcata nel contesto del Giubileo, un evento che ha rappresentato un’opportunità per ribadire che “l’impresa autentica non può ridursi a una mera logica di profitto, ma deve riconoscere nei collaboratori la sua risorsa più preziosa." La coerenza di intenti e azioni è fondamentale per costruire un futuro più giusto e sostenibile.

Monsignor Savino ha esplicitato l’incompatibilità tra la fede cattolica e un sistema economico che “ammazza, genera scarti e distrugge la dignità della persona.” La sua omelia ha toccato temi cruciali come la sicurezza sul lavoro e i salari non adeguati al costo della vita, evidenziando la necessità inderogabile di legalità come fondamento di giustizia. Ignorare questi principi, ha ammonito il vicepresidente della Cei, mina le fondamenta della democrazia e può sfociare in derive autocratiche.

Un’immagine potente ha rappresentato questa chiamata all’azione: il presidente nazionale dell’Ucid, Gian Luca Galletti, che porta la croce lungo via della Conciliazione fino a San Pietro. Questo gesto è diventato un simbolo di un appello urgente: “Gli imprenditori cattolici sono chiamati a farsi carico della ‘croce di una completa revisione dei dogmi economici’.”

La revisione proposta non può limitarsi a semplici parole, ma deve tradursi in azioni concrete. “L’adesione all’economia civile deve diventare pratica aziendale,” ha concluso Storchi, chiamando all’impegno costante per il benessere sociale, la tutela dell’ambiente e il progresso delle comunità in cui le imprese operano.

Questo appello alla responsabilità collettiva di tutti gli imprenditori rappresenta una speranza per un futuro economico più equo e sostenibile, in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo.

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