Il processo su Maradona in crisi | La giudice si dimette e fa esplodere il caos!

Il processo per la morte di Maradona è a rischio dopo le dimissioni della giudice Makintach. Scopri i dettagli di questa vicenda che scuote il mondo! ⚖️🏆

A cura di Redazione
29 maggio 2025 13:17
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Il processo per la morte di Maradona rischia di saltare: le dimissioni della giudice Makintach gettano un’ombra sul caso

ROMA – Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona si trova ora in una posizione critica. La giudice Julieta Makintach, membro del collegio incaricato di giudicare lo staff medico dell’ex Pibe de Oro, ha rassegnato le dimissioni dopo la sua apparizione nel trailer di un documentario intitolato “Divine Justice”. L’episodio ha suscitato una dura reazione da parte del pubblico ministero e degli avvocati delle parti civili, i quali hanno messo in dubbio la credibilità del processo.

Il pubblico ministero Patricio Ferrari non ha esitato a definire l’operato della giudice come più simile a quello di un’attrice che a quello di una magistrata. La situazione si è aggravata quando il trailer del documentario è stato proiettato in aula, trasformandosi in quella che molti considerano la prova regina dell’inopportunità di Makintach.

Immediata la reazione della giudice, che ha dichiarato di non avere “altra scelta” se non quella di dimettersi, ma questo potrebbe non essere sufficiente a salvare la credibilità del procedimento. Infatti, il processo era iniziato due mesi fa a San Isidro con oltre cento testimoni già convocati, e ora, a causa di questo sviluppo, potrebbe dover ripartire da zero.

Mario Baudry, avvocato di Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona, ha dichiarato: “Il processo è compromesso. Bisogna ricominciare da capo”, evidenziando il clima di incertezza che circonda l’intero procedimento giudiziario.

A rischio vi è la posizione di sette operatori sanitari, tra cui il neurochirurgo Leopoldo Luque, che era stato il medico personale di Maradona. Le accuse avanzate contro di loro includono l’omicidio con dolo eventuale, ovvero l’aver agito con consapevole indifferenza al rischio di causare un decesso. Secondo i pubblici ministeri, questo team si è dimostrato “sconsiderato, carente e senza precedenti” nella gestione della salute del campione, scomparso nel novembre 2020 a causa di un arresto cardiaco e di un edema polmonare.

Gli imputati, tuttavia, si difendono con forza, sostenendo che Maradona, il noto calciatore ribelle, rifiutò le cure mediche e scelse di tornare a casa contro il parere di tutti. Questo aspetto dovrà ora essere dimostrato attraverso ulteriori perizie e prove, mentre il processo si trova a un bivio cruciale.

Il futuro del caso Maradona è ora più incerto che mai, e la sostituzione di Makintach potrebbe allungare ulteriormente i tempi di una giustizia che molti sperano venga finalmente avviata. La comunità internazionale, affezionata al “Pibe de Oro”, osserva con attenzione gli sviluppi di un’esperienza giudiziaria che trascende le aule di tribunale e tocca le corde emotive di milioni di tifosi nel mondo.

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