Segre denuncia Netanyahu: “Ferocia inaccettabile” | La verità su un governo controverso che divide l'opinione pubblica.
Segre critica duramente Netanyahu e il governo israeliano, esprimendo profonda repulsione per l'estremismo al potere. La situazione in Gaza è inaccettabile. 🕊️🌍

Segre Accusa Netanyahu: "Ferocia Inaccettabile, Profondo Disgusto per il Governo di Israele"
ROMA – In una lunga e incisiva intervista al Corriere della Sera, la Senatrice Liliana Segre esprime un severo giudizio sul governo di Benjamin Netanyahu, definendo la situazione politica attuale in Israele come dominata da una “destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste”. Le parole di Segre rivelano un profondo senso di responsabilità e un dispiacere che, a sua detta, “rasenta la disperazione”.
La Senatrice descrive un’immagine desolante dei popoli israeliano e palestinese, entrambi “in trappola, incapaci di liberarsi da una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda”. Secondo lei, la situazione è aggravata dalla presenza delle “componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti”, che hanno dato l’impressione, secondo Segre, di aver “bisogno l’una dell’altra per restare in piedi”.
Segre non risparmia critiche anche a Hamas e ad altre fazioni terroristiche, definendo il loro fanatismo come “mostruoso” e sottolineando che l’attacco di Hamas del 7 ottobre ha innescato una reazione da parte di Israele che, pur comprendendo la reazione alla violenza, ha assunto toni di “ferocia inaccettabili”. Secondo la Senatrice, la guerra a Gaza non è stata condotta “secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale”.
“Che la guerra di Gaza sia stata caratterizzata da atrocità e disumanità è sotto gli occhi di tutti”, afferma Segre, chiarendo che, sebbene la responsabilità primaria ricada sull’attacco di Hamas, anche il governo israeliano ha “superato i limiti del diritto di difesa”, portando a stragi di civili e distruzioni immani.
In un passaggio cruciale, Segre tocca un tema delicato legato all’antisemitismo, affermando che “non era mai morto, ma dormiva nascosto”. Adesso, secondo lei, le atrocità commesse dal governo Netanyahu sembrano essere usate come un pretesto per giustificare atteggiamenti antisemiti. “La condotta del governo non può essere imputata all’intero popolo ebraico”, chiarisce, difendendo il principio della critica legittima all’esecutivo israeliano senza generalizzare su tutta la popolazione ebraica, sia in Israele che nella diaspora.
La voce di Liliana Segre si erge come un richiamo alla ragione e alla umanità, nel tentativo di squarciare il velo di odio che sembra avvolgere il conflitto israelo-palestinese. La sua posizione rimane quella di un’analisi profonda e complessa, nella speranza di un futuro in cui le due nazioni possano trovare un percorso verso la pace.