Padre di un campione olimpico condannato per violenze | La verità sulle accuse di abuso che hanno scioccato la Norvegia!
Padre di Ingebrigtsen condannato a 15 giorni di prigione per violenza sulla sorella. Accuse di abusi rimaste incerte. Scopri di più! ⚖️👟✨

Il padre di Ingebrigtsen condannato a 15 giorni di prigione per violenza domestica
ROMA – Un caso che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica norvegese si è concluso in maniera controversa. Gjert Ingebrigtsen, padre del due volte campione olimpico Jakob Ingebrigtsen, è stato riconosciuto colpevole di aver aggredito la sorella minore dell’atleta, Ingrid, utilizzando un asciugamano bagnato. La condanna prevede 15 giorni di reclusione, con sospensione condizionale della pena.
La notizia ha suscitato scalpore, soprattutto in considerazione del fatto che Gjert è noto per aver allenato il figlio portandolo a conquistare l’oro nei 1500 metri ai Giochi di Tokyo del 2021. Tuttavia, la sua carriera di allenatore è stata segnata da una violenta rottura con Jakob un anno dopo il trionfo olimpico.
In sede di giudizio, la giustizia norvegese ha accolto le accuse presentate nei confronti di Gjert, mentre ha assolto il padre dall’accusa di violenza ai danni dei figli maschi. A Ingrid, che ha lasciato la famiglia all’età di 15 anni dopo una serie di “incidenti”, è stato riconosciuto un risarcimento di 10.000 corone (circa 744 sterline).
La famiglia Ingebrigtsen è divenuta popolare grazie alla docu-serie "The Ingebrigtsens", che ha raccontato le loro vite e personalità eccentriche, ma il caso ha messo in ombra la loro immagine pubblica.
Durante il processo, l’accusa ha richiesto due anni e mezzo di carcere, citando un presunto "regime di abusi fisici e verbali" che sarebbe durato oltre un decennio. Jakob Ingebrigtsen ha dichiarato di essere stato vittima di violenza domestica da parte del padre, descrivendo episodi di aggressione fisica.
In un momento emotivamente carico, Gjert ha ammesso di essere stato esigente come allenatore, riconoscendo di aver lanciato la PlayStation di famiglia da una finestra dopo una lite. Tuttavia, ha strenuamente negato tutte le accuse di abuso, dichiarando al tribunale di non aver mai picchiato nessuno.
Rivolgendosi alla corte, ha espresso il suo dolore per la perdita della figlia, affermando: “Mi manca ogni giorno. È l’ultima cosa a cui penso quando vado a letto e la prima al risveglio. È una perdita terribile.”
Questa vicenda solleva interrogativi sui rapporti familiari e sulla figura dell’allenatore nel mondo dello sport, evidenziando come anche le famiglie più celebri possano nascondere fragilità e conflitti interiori.