Proteste davanti a Montecitorio | Gli italiani dicono basta al rinnovo della cooperazione militare con Israele!

Proteste a Montecitorio per fermare il rinnovo del memorandum Italia-Israele. Attivisti chiedono la fine della cooperazione militare. ✊🇮🇹🕊️

A cura di Redazione
03 giugno 2025 13:54
Proteste davanti a Montecitorio | Gli italiani dicono basta al rinnovo della cooperazione militare con Israele! -
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Protesta a Montecitorio: "Basta armi italiane allo Stato di Israele"

Roma, 3 giugno 2025“Siamo qui come liberi cittadini, italiani e non, per opporci al possibile rinnovo del memorandum Italia-Israele per la fornitura di armi, un atto che equivarrebbe a sostenere un genocidio su un popolo occupato. Noi diciamo ‘Non in nostro nome’.” Queste le parole di Anwaar Ahmad, attivista e portavoce del presidio organizzato dalla rete Cittadini liberi per la Palestina, messo in atto davanti Montecitorio.

La manifestazione ha lo scopo di fermare la cooperazione militare tra Italia e Israele. La rete dei giuristi democratici ha presentato una diffida formale, chiedendo l’interruzione della cooperazione, un invito che sembra caduto nel vuoto, come sottolinea Fabio Marcelli: “Non abbiamo ricevuto risposta, e l’esecutivo avrebbe dovuto sospendere il rinnovo automatico del memorandum.” La questione è accentuata dal fatto che il rinnovo, che avviene ogni cinque anni, non prevede alcuna votazione da parte del Parlamento.

Il presidio, attivo giorno e notte fino all’8 giugno, si è fatto portavoce di una richiesta chiara: fermare la politica israeliana verso la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. “Siamo qui per onorare la memoria dei 16.000 minori uccisi in questi conflitti,” ha dichiarato Ahmad, mentre a terra, sulla bandiera palestinese, erano esposte foto commemorative.

Le parole di Ahmad non si fermano qui: “Finché non ci sarà giustizia, sarà difficile avere pace per un popolo martoriato con armi italiane.” Il sit-in non è solo un atto di protesta, ma un richiamo all’attenzione globale sull’operato delle forze israeliane, che ha visto la morte di oltre 220 giornalisti. “Vogliamo alzare la voce per i tanti che sono stati silenziati,” ha aggiunto Marino Bisso, esponente della rete No Bavaglio.

La manifestazione ha visto anche la partecipazione di numerosi deputati di opposizione, tra cui Laura Boldrini e Marco Grimaldi, i quali hanno espresso solidarietà alle istanze sollevate dai manifestanti: “La questione dei diritti umani deve essere al centro della politica estera italiana.”

Il sit-in è quindi un chiaro segnale da parte della società civile, che si oppone a scelte ritenute eticamente inaccettabili. L’8 giugno rappresenta una scadenza cruciale, e i manifestanti sono determinati a far sentire la loro voce fino all’ultimo.

✅ Fact CheckFONTE VERIFICATA

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