7.000 ore di straordinario | Come è possibile che un postino sia stato punito per solo 15 ore di lavoro extra?

Scopri la storia sorprendente del postino di Reggio Emilia, che ha accumulato ben 7.000 ore di straordinario! 🚚💼 Una vicenda che solleva interrogativi sul lavoro non pagato. 🔍✨

A cura di Redazione
21 luglio 2025 11:52
7.000 ore di straordinario | Come è possibile che un postino sia stato punito per solo 15 ore di lavoro extra? -
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REGGIO EMILIA – Un caso che ha del surreale e solleva importanti interrogativi sul mondo del lavoro. Il postino ‘stakanovista’ di Reggio Emilia, dopo aver accumulato una sanzione per 15 ore di lavoro straordinario, si è visto riconoscere un incredibile carico di 7.000 ore di straordinario non retribuito, il cui valore economico si aggira attorno ai 100.000 euro. La notizia è emersa a seguito di verifiche condotte dal sindacato Confsalcom, proprio mentre il portalettere si trovava in ospedale per le conseguenze di un grave incidente stradale subito il 9 luglio.

L’episodio ha colpito l’attenzione dell’opinione pubblica, sottolineando una gestione opaca del personale e una mancanza di controlli interni da parte dell’azienda. Francesco Arcuri, segretario regionale di Confsalcom, ha dichiarato: “Ci chiediamo come sia possibile che l’azienda abbia tollerato per anni questa mole di lavoro extra, salvo oggi decidere di punire un dipendente per appena 15 ore. Dove sono stati finora i controlli interni? Perché non si è intervenuti prima?”

Il fenomeno del lavoro straordinario non pagato appare quindi come un problema sistemico. Secondo le denunce del sindacato, decine di lavoratori si trovano in situazioni simili, costretti a trattenersi dopo l’orario di lavoro senza alcun riconoscimento economico. “Il quadro che emerge è preoccupante”, affermano i rappresentanti sindacali, indicato una gestione approssimativa e poco trasparente delle risorse umane.

Per fare chiarezza e ottenere giustizia, il sindacato ha annunciato “accertamenti legali, richieste di accesso agli atti e, se necessario, procedimenti giudiziari”. La richiesta di verità e rispetto per il lavoro è al centro della loro battaglia, con un particolare focus sul portalettere che, pur essendo ora fuori pericolo, deve affrontare una lunga riabilitazione a causa dei gravissimi infortuni.

Le Poste, pur davanti a una situazione umanamente complessa, non hanno revocato la procedura disciplinare, sollevando ulteriori interrogativi su come venga gestito il personale e le sue esigenze. Questo caso, passato da semplici sanzioni per ore straordinarie alle gravi implicazioni di un incidente, rappresenta un importante campanello d’allarme per il mondo del lavoro in Italia.

In conclusione, il postino di Reggio Emilia non è soltanto un caso isolato; piuttosto, rischia di rappresentare l’apice di una pratica diffusa di sfruttamento e mancato riconoscimento del lavoro, che merita di essere affrontata con urgenza e serietà.

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