Gaza colpita dal business mortale | L'Italia è davvero complice del genocidio?

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A cura di Redazione
29 luglio 2025 14:50
Gaza colpita dal business mortale | L'Italia è davvero complice del genocidio? -
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Italia Complice del Genocidio: L’Accusa della Relatrice ONU Albanese

Roma, 29 luglio 2025 – La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha rilasciato dichiarazioni di forte impatto riguardo alla situazione in Gaza, definendo l’Italia “complice del business del genocidio” dei palestinesi.

Nel corso della presentazione stampa del report ‘Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio’, tenutasi alla Camera, Albanese ha sottolineato come il valore della borsa di Tel Aviv sia triplicato dal periodo di ottobre 2023 a maggio 2025, suggerendo che tale incremento finanziario sia in diretta correlazione con le violenze in corso. La relatrice ha quindi affermato che l’Italia, continuando a fornire armamenti a Israele, sta violando non solo l’obbligo di prevenzione del genocidio, ma anche i principi internazionali di cooperazione.

Albanese ha espresso la sua preoccupazione per l’approccio del governo italiano, accusandolo di negare i diritti del popolo palestinese a uno Stato. “Dispiace che l’Italia si spenda per dire che a fronte di un genocidio, quel popolo non abbia diritto a uno Stato”, ha detto, evidenziando che l’Unione Europea sta rendendosi complice attraverso il mantenimento dell’accordo di associazione con Israele.

Un Report Scomodo

Il lavoro di Albanese, descritto come “l’inchiesta più difficile” mai condotta dalla relatrice, ha richiesto sei mesi e ha incluso la creazione di una banca dati composta da mille aziende operanti in vari settori, tra cui trasporti, difesa, energia e turismo. Secondo Albanese, il sostegno del settore privato ha facilitato la politica di esproprio e spostamento delle popolazioni palestinesi.

Israel si è poggiato sul settore privato per spostare le popolazioni palestinesi della Cisgiordania occupata e di Gaza, attraverso l’uso delle armi, in particolare dell’azienda italiana Leonardo”, ha denunciato Albanese, che ha citato anche i macchinari utilizzati per demolire case e distruggere la flora locale. Queste azioni, secondo la relatrice delle Nazioni Unite, si configurano come crimini di guerra.

Collaborazione con Aziende Internazionali

Il report ha rivelato la continua collaborazione di aziende internazionali, come Volvo, Hyundai e Caterpillar, con Israele anche durante i bombardamenti. “Queste aziende hanno continuato a trarre profitto mentre Gaza veniva ridotta in macerie”, ha detto Albanese, sottolineando il legame tra profitto economico e violazione dei diritti umani.

Inoltre, la relatrice ha messo in discussione la narrazione secondo cui i palestinesi sarebbero stati utilizzati come “scudi umani”, affermando che i sistemi tecnologici di Microsoft e Google hanno contribuito a uno scenario di morte e distruzione, dove medici e giornalisti venivano individuati e uccisi.

Un Futuro da Riscrivere

Francesca Albanese è stata recentemente candidata al Nobel per la pace, un riconoscimento che sottolinea la gravità della sua missione. “Saremo sempre al suo fianco in questo cammino di giustizia e verità”, ha affermato Stefania Ascari, deputata del M5S e presidente dell’Intergruppo parlamentare per la pace in Israele e Palestina.

La presentazione del report ha aperto un ulteriore dibattito sulla responsabilità morale e politica dell’Italia nel contesto del conflitto israelo-palestinese, chiamando in causa la comunità internazionale a prendere posizione.

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