Laura Santi sceglie il suo destino | Ma chi realmente può decidere per la vita?

Laura Santi, giornalista e attivista, è morta nel silenzio della sua casa a Perugia. Una scelta di libertà per sfuggire a una sofferenza intollerabile. ❤️✨

A cura di Redazione
22 luglio 2025 10:27
Laura Santi sceglie il suo destino | Ma chi realmente può decidere per la vita? -
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Tragedia e Libertà: La Giocatrice del Destino Laura Santi si Spenge a Perugia

ROMA – La giornalista Laura Santi, 50 anni, è deceduta nella sua residenza di Perugia il 21 luglio, avendo scelto di porre fine alle proprie sofferenze attraverso l’auto-somministrazione di un farmaco letale. Accanto a lei, il marito Stefano, sempre presente durante la sua lunga battaglia per il diritto al fine vita. La sua decisione è un forte richiamo alla libertà individuale in un contesto legale ancora controverso.

Affetta da una forma avanzata di sclerosi multipla, Laura ha vissuto anni di crescente disagio e dolore, culminati nell’ultimo anno in una condizione insostenibile. La giornalista ha attraversato un iter burocratico e legale di oltre due anni per ottenere il via libera dalla ASL, che le ha concesso l’accesso al suicidio assistito solo lo scorso mese. Un percorso segnato da denuncia e resistenza, culminato in una completa valutazione medica che attestava il suo diritto a questa scelta.

La Voce di un’Anima Libera

L’Associazione Luca Coscioni ha prontamente commentato la sua morte, dichiarando: “Laura Santi ha scelto di essere libera”. La memoria di Laura permane nei cuori di tutti coloro che l’hanno amata, con la richiesta di continuare a combattere per il riconoscimento dei diritti di scelta. In una lettera privata scritta a membri dell’associazione, Laura ha espresso la sua volontà di essere ricordata come una donna che ha amato profondamente la vita.

“Siamo Noi a Doversi Scegliere”

In un passaggio toccante della lettera, Santi scrive: “Quando leggerete queste righe io non ci sarò più, perché avrò deciso di smettere di soffrire.” Parole che risuonano come un grido di libertà, ma anche di profonda tristezza e solitudine. Ha chiesto comprensione per il silenzio scelto, ritenendo che la sua decisione fosse il risultato di un lungo e tormentato processo interiore. “Fate lo sforzo di capire che dietro una foto carina, dietro un sorriso, c’era una quotidianità dolorosa e spoglia”, ha scritto, riaffermando le fatiche quotidiane affrontate in silenzio.

Laura Santi ha avuto il tempo di riflettere sull’importanza del vivere pienamente, “Ho assaporato gli ultimi scampoli di vita e bellezza”, dichiarando così di aver realizzato quasi completamente il concetto di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. La sua scelta finale è stata quindi un atto di volontà, un modo per rivendicare il diritto a decidere del proprio destino.

Il Saluto di una Vita Piena

Alle persone che rimangono senza un ultimo saluto, Laura ha inviato un abbraccio collettivo e sincero. “È impossibile enumerare tutti i volti che hanno riempito la mia vita”, ha scritto, esprimendo gratitudine per le relazioni che hanno arricchito la sua esistenza. La lettera è un’ode alla vita, alle sue sfide e alle sue gioie.

Laura Santi ci lascia un’eredità di coraggio e una domanda fondamentale: fino a che punto possiamo esercitare il nostro diritto di scelta sulla vita e la morte? Una questione che continuerà a suscitare dibattito in un Paese ancora in evoluzione, dove la scelta di morire può essere vista sia come un atto di libertà che come un tema controverso. La sua storia rimane un faro per chi lotta per i diritti legati alla dignità umana, alla libertà di scelta e all’amore per la vita.

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