Marmotte colorate in plastica sui monti: arte o inquinamento? | Scopri la verità che divide esperti e amanti della natura!

Scopri la polemica sull'arte colorata delle marmotte in montagna! Un progetto che unisce sostenibilità e bellezza. 🌄🐾

A cura di Redazione
24 luglio 2025 12:57
Marmotte colorate in plastica sui monti: arte o inquinamento? | Scopri la verità che divide esperti e amanti della natura! -
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“No alla plastica sui monti”: il CAI difende le marmottone colorate

BOLOGNA – Negli ultimi giorni, i rifugi di Piemonte e Valle d’Aosta hanno accolto un gruppo di marmotte piuttosto insolite: grandi e coloratissime, queste opere d’arte attirano l’attenzione dei trekkingatori. Realizzate dal collettivo Cracking Art e dal Museo di Scienze Naturali della Valle d’Aosta, queste marmotte alte un metro e 25 sono state installate nei pressi di alcuni rifugi, regalando un tocco di vivacità alla natura montana. Tuttavia, l’uso di plastica per la loro realizzazione ha suscitato un acceso dibattito.

La difesa del CAI

Le critiche circa l’invasione della plastica in montagna non hanno colto di sorpresa Andrea Formagnana, presidente del CAI di Biella. “Non stiamo lasciando rifiuti in vetta,” ha affermato, “le marmotte sono fatte di plastica rigenerata e collocate in zone già antropizzate.” Formagnana ha voluto sottolineare l’importanza di un’economia circolare, dove le opere, una volta deteriorate, vengono rifuse per creare nuove forme artistiche. “Nulla viene sprecato,” ha aggiunto.

Un messaggio da un passato remoto

L’idea delle marmottone non è casuale: l’ispirazione è giunta da un ritrovamento sorprendente avvenuto nel 2024, quando dal ghiacciaio del Lyskamm è emersa una marmotta conservata da oltre 6.000 anni. “Questa creatura antica sembra volerci dire qualcosa,” ha osservato Formagnana, citando anche la leggenda del Regno di Fanes, che parla di un legame profondo tra un popolo alpino e le marmotte come simbolo di umiltà e socialità.

La marmotta come simbolo di speranza

Rispondendo alle critiche sull’idea di “snaturare” la montagna, il presidente del CAI ha dichiarato: “La vera wilderness esiste solo dalle quote glaciali. La montagna ha sempre avuto bisogno dell’uomo.” Le marmotte della Cracking Art, quindi, si propongono come simboli di una nuova alleanza tra uomo e natura. “Rappresentano rinascita, collaborazione e sostenibilità,” ha insistito.

Verso una maggiore consapevolezza

Formagnana ha inoltre rimarcato l’urgenza di un’attenzione maggiore verso la sostenibilità, evidenziando che “anche la plastica ha il suo ruolo, se usata con intelligenza.” Mentre nella società si discute del cambiamento climatico e dell’inquinamento, artisti come quelli di Cracking Art cercano di trasformare materiali critici in messaggi positivi. “La plastica, se gestita correttamente, può diventare parte della soluzione,” ha affermato.

Un’iniziativa che non costa nulla al CAI

Da segnalare è anche il fatto che il progetto non ha comportato spese per il CAI di Biella, grazie alla generosa disponibilità del collettivo Cracking Art. “Non sarà una marmotta a salvare il mondo, ma forse ci ricorderà che è tempo di cambiare passo,” ha concluso Formagnana.

In conclusione, la questione delle marmottone colorate, tra arte e natura, invita a riflettere non solo sul ruolo dell’uomo in montagna, ma anche sulla necessità di un approccio più consapevole e sostenibile nei confronti dell’ambiente.

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