Minorenni in pericolo: 22 perquisizioni svelano il lato oscuro della gioventù italiana | I genitori possono davvero sentirsi al sicuro?

Terrorismo minorile in Italia: 22 perquisizioni svelano un allerta su giovanissimi coinvolti in devianze suprematiste e jihadiste. Scopri di più! 🚨🔍

A cura di Redazione
31 luglio 2025 14:44
Minorenni in pericolo: 22 perquisizioni svelano il lato oscuro della gioventù italiana | I genitori possono davvero sentirsi al sicuro? -
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Il terrorismo seduce anche i minorenni: 22 perquisizioni in tutta Italia

REGGIO EMILIA – La Polizia di Stato ha avviato un’importante operazione di contrasto al fenomeno del terrorismo minorile, con ben 22 perquisizioni in corso in diverse località d’Italia. Queste operazioni riguardano ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, coinvolti in atti di devianza di matrice suprematista, antagonista e jihadista.

L’attività investigativa ha portato alla luce una rete di giovani, in gran parte molto influenzati da ideologie estremiste. Le perquisizioni, le cui origini risalgono a indagini già avviate nel 2023, hanno come obiettivo quello di scoprire e neutralizzare comportamenti radicalizzati che minacciano la sicurezza pubblica.

Profilo dei coinvolti

In particolare, la Procura dei minori di Cagliari ha emesso decreti per la perquisizione di diversi minorenni, tra cui spiccano due ragazzi di 15 anni e un tredicenne residenti in Sardegna, così come un 17enne dalla provincia di Messina. Questi minori sono risultati legati a un 14enne sardo, noto per aver condiviso sui social media contenuti che esaltano comportamenti violenti e simboli suprematisti.

Un elemento preoccupante emerso da queste indagini è l’uso di simboli e armi, anche se giocattolo, a fini di proselitismo. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati materiali identificabili con l’estremismo, come una bandiera con la croce celtica e documentazione che lancia messaggi di odio.

La rete del suprematismo e dell’antagonismo

Oltre al suprematismo, anche l’antagonismo di piazza ha fatto emergere casi di violenza tra i minorenni. Una delle perquisizioni ha coinvolto due 17enni a Bologna, accusati di danneggiare proprietà pubbliche durante manifestazioni non autorizzate. Contestualmente, il fenomeno jihadista ha fatto la sua comparsa con un 17enne di Ravenna, il quale ha dimostrato una frequenza preoccupante a siti di propaganda islamica.

Rischi e preoccupazioni

La presenza di numerosi gruppi su WhatsApp dedicati alla propagazione dell’estremismo è un allarme che si sta alzando. Ad esempio, un 17enne di Catanzaro è stato ritenuto legato a un gruppo che diffondeva contenuti terroristici. Le forze di polizia stanno concentrando i loro sforzi per monitorare e contrastare questi gruppi, prima che possano costituire una vera e propria minaccia.

Il sequestro di computer e smartphone durante le perquisizioni ha già mostrato la presenza di chat con contenuti estremisti, contatti con figure di riferimento nel panorama dell’estremismo e materiali di vario tipo che dimostrano un chiaro intento di adescamento e reclutamento.

Conclusioni

L’operazione condotta dalla Polizia di Stato evidenzia un fenomeno allarmante: il terrorismo sta trovando terreno fertile tra i giovanissimi, e con esso nuove forme di violenza e devianza. La società e le istituzioni sono chiamate a riflettere su come affrontare efficacemente questa piaga, prevenendo il radicalismo e proteggendo i ragazzi dalle insidie di un contemporaneo clima di odio.

L’importanza di un intervento mirato e tempestivo appare quindi cruciale, non solo per garantire la sicurezza di tutti, ma anche per restituire ai minori un percorso di crescita sano e privo di influenze tossiche.

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