Talebani proclamano amnistia per 30mila rifugiati | È davvero una promessa di sicurezza o solo propaganda?
Amnistia per 30mila rifugiati afghani: i Talebani promettono sicurezza dopo la rivelazione del programma segreto britannico. Scopri di più! 🇦🇫🇬🇧✨

Amnistia per i Rifugiati Afghani: I Talebani Promettono Sicurezza dopo l’Annuncio di un Programma Segreto
ROMA – In un passo inaspettato, il governo talebano ha annunciato un decreto di amnistia per oltre 30.000 afghani che hanno cercato asilo nel Regno Unito. Questo avviene dopo la rivelazione di un programma segreto gestito dal governo britannico per trasferire richiedenti asilo, attivato in seguito alla rioccupazione di Kabul nel 2021.
L’11 luglio 2025, l’Alta Corte di Londra ha reso pubblici i dettagli di un programma che, fino a quel momento, era rimasto nascosto. Il programma, concepito per garantire la fuga in sicurezza di individui a rischio, era stato erroneamente rivelato nel 2022 e ha comportato il trasferimento di circa 33.000 persone, inclusi familiari. A partire dal 15 agosto 2021, il ritorno dei talebani al potere ha generato panico tra coloro che avevano collaborato con governi stranieri e organizzazioni internazionali.
Le conseguenze di questo cambiamento politico sono state devastanti: migliaia di afghani, tra cui interpreti, giornalisti e accademici, hanno subito minacce, aggressioni e, in diversi casi, sparizioni. Di conseguenza, le richieste di asilo sono aumentate notevolmente. I servizi segreti britannici hanno attivato un canale segreto per evacuare le persone in pericolo, portando a un’operazione senza precedenti.
Tuttavia, dopo un errore amministrativo che ha portato alla divulgazione di un database contenente informazioni personali sulle persone coinvolte, il governo britannico ha dovuto prendere misure per garantire la sicurezza di questi individui. Il programma è stato separato dalla Politica di assistenza e ricollocamento afghano e ha dato vita all’Afghanistan Response Route (Arr), creando nuove vie di fuga.
Nelle ultime settimane, il timore di arresti e rappresaglie è tornato a incombere su questi rifugiati, in seguito all’annullamento dell’ingiunzione che proteggeva i dati sensibili. A fronte di queste preoccupazioni, il vice portavoce del governo talebano, Hamidullah Fitrat, ha assicurato che l’amnistia garantirà la sicurezza di tutti coloro che hanno cercato asilo, senza rischio di persecuzione per le loro scelte passate.
Nonostante queste promesse, la situazione per i profughi afghani rimane critica. Dall’inizio di quest’anno, l’Iran ha annullato la possibilità di rinnovare i visti per i cittadini afghani, costringendo molte famiglie a tornare in un Paese che vive sotto il peso di una profonda crisi economica e sociale. Le deportazioni dall’Iran e dal Pakistan continuano, esacerbando le difficoltà quotidiane di milioni di afghani.
In questo clima di incertezza, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Turk, ha chiesto la fine immediata del rimpatrio forzato di tutti i rifugiati e richiedenti asilo afghani. La situazione resta tesa, con famiglie che vivono nella paura e nell’ansia di non riuscire a costruire un futuro sicuro per sé e per i propri figli in una nazione devastata dalla povertà e dalla guerra.