300.000 persone in piazza a Tel Aviv | È davvero una protesta per la pace o un rischio di caos?

A Tel Aviv, 300.000 manifestanti bloccano strade per chiedere pace e il ritorno degli ostaggi. La guerra continua a dividere il paese. ✌️🇮🇱

A cura di Redazione
17 agosto 2025 21:02
300.000 persone in piazza a Tel Aviv | È davvero una protesta per la pace o un rischio di caos? -
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300 mila a Tel Aviv contro la guerra: “Li vogliamo indietro”

Tel Aviv è stata scenario di una delle proteste più imponenti della storia recente di Israele, con circa 300.000 manifestanti che hanno invaso le strade nella giornata dedicata allo sciopero generale indetto contro la guerra a Gaza. Una mobilitazione impressiva, con il supporto di comunità locali, aziende e università, che hanno abbassato le serrande per dare voce a una richiesta condivisa: la liberazione degli ostaggi e la fine del conflitto.

Una giornata per salvare vite

Denominato “Una giornata per salvare vite”, questo sciopero è stato organizzato dal “Consiglio di Ottobre”, un gruppo che rappresenta le famiglie degli ostaggi e le vittime dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Lo scopo principale è esercitare pressione sul governo affinché venga raggiunto un accordo per la liberazione degli ostaggi, attualmente circa 50, di cui 20 si teme siano ancora vivi. Il quartiere di Ha’atzma’ut a Tel Aviv si è trasformato in un simbolo di resistenza, con manifestanti che hanno scandito: “Non vinciamo una guerra per i corpi degli ostaggi.”

La reazione della polizia e il clima di tensione

Le manifestazioni non sono state senza conflitti. Le forze di polizia hanno reagito con cannonate d’acqua e hanno effettuato decine di arresti, oltre 30, per disperdere i blocchi stradali che hanno paralizzato il paese. A Gerusalemme, le proteste lungo la Begin Highway hanno attirato significative tensioni, mostrando una crescente frustrazione nei confronti del governo di Netanyahu.

L’opinione del governo

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha condannato le manifestazioni, affermando che “Coloro che chiedono la fine della guerra senza sconfiggere Hamas stanno irrigidendo la posizione di Hamas”. Ha enfatizzato che la missione di sconfiggere Hamas è cruciale per la sicurezza di Israele e il rilascio degli ostaggi. In questa situazione complessa, Netanyahu ha lanciato un avvertimento: ”Così avremo nuovi ‘7 ottobre’.”

Solidarietà da diverse parti

Nonostante l’opposizione dello stato, sono emerse voci di solidarietà. Anche il presidente Isaac Herzog e il leader dell’Histadrut, Arnon Bar-David, hanno partecipato alla manifestazione, sottolineando l’importanza della richiesta di liberazione degli ostaggi. “Tutti nel Paese desiderano che gli ostaggi tornino a casa al più presto,” ha dichiarato Herzog, riflettendo l’unità che supera le divisioni politiche in un momento di crisi.

Conclusione

Quella di Tel Aviv non è semplicemente una protesta; è l’espressione di un desiderio collettivo di pace e giustizia in un contesto di incertezza e paura. Con l’eco di voci che si levano contro la guerra, la società israeliana si interroga su come procedere, mentre i familiari degli ostaggi attendono risposte. La lotta per la libertà e la sicurezza di ogni cittadino rimane al centro del dibattito, in un panorama politico estremamente frammentato.

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