Alpinista italiano muore per salvare una collega in alta quota | Un gesto eroico o una scelta incomprensibile?
Tragedia sul Pik Pobeda: l'alpinista italiano Luca Sinigaglia perde la vita cercando di salvare una collega. Condizioni estreme ostacolano il recupero. 🏔️💔

Tragedia sul Pik Pobeda: Un alpinista italiano perde la vita mentre cerca di salvare una collega
ROMA – Un dramma si è consumato a 6900 metri di altitudine sul Pik Pobeda, in Kirghizistan, dove Luca Sinigaglia, un alpinista milanese di 49 anni, ha trovato la morte il 15 agosto mentre tentava di soccorrere una collega ferita. L’uomo, cresciuto nella cultura delle montagne, ha pagato con la vita il suo eroismo.
L’incidente è avvenuto il 12 agosto, quando Natalia Nagovitsyna, 47 anni, è rimasta infortunata a una gamba durante una discesa. Insieme a lei c’erano altri tre alpinisti: il russo Roman Mokrinsky, il tedesco Gunter Siegmund e, ovviamente, Sinigaglia. I primi soccorsi sono stati prestati dai compagni di cordata, che hanno cercato di portare a Natalia una tenda e un sacco a pelo.
Le condizioni atmosferiche avverse hanno complicato le operazioni di soccorso. Un giorno dopo l’incidente, Siegmund e Sinigaglia hanno tentato nuovamente di raggiungere la donna per fornirle cibo, acqua e un fornello. Tuttavia, in mezzo a una bufera di neve, Sinigaglia ha cominciato a manifestare segni di edema cerebrale da alta quota, aggravato da ipotermia e congelamento.
La sorella di Luca Sinigaglia ha condiviso un toccante messaggio sui social, ricordando l’uomo come qualcuno che era speciale con la famiglia e gli amici, esprimendo che il suo gesto di altruismo, purtroppo, non gli ha permesso di tornare. “È stato un gesto che gli ha fatto onore,” ha scritto, evidenziando il grande cuore del fratello.
Dopo il tragico decesso, il corpo di Sinigaglia è bloccato in una grotta, rendendo difficile il recupero a causa delle condizioni meteo estremamente avverse. Il 19 agosto, un elicottero ha tentato di raggiungere Nagovitsyna, risultata ancora viva, ma il maltempo ha costretto al rinvio delle operazioni.
Attualmente, una nuova spedizione via terra è programmata per domani, con l’obiettivo di avvicinarsi a Nagovitsyna e, se possibile, procedere al recupero del corpo di Sinigaglia. La corsa contro il tempo è cruciale, poiché i viveri per la donna cominciano a scarseggiare.
Questa tragedia porta alla luce i rischi intrinsecamente legati all’alpinismo e la forza dei legami che uniscono gli alpinisti in situazioni estreme. La comunità alpinistica e non solo si unisce nel cordoglio per una vita spezzata in nome del valore e della solidarietà.