Carestia in Gaza: Oltre mezzo milione di persone in pericolo | Cosa non ci dicono sui veri responsabili della crisi?

Carestia in Gaza: oltre 500.000 persone soffrono di fame estrema. Urge un cessate il fuoco e accesso umanitario. Non possiamo restare inerti! 🌍🚨🍽️

A cura di Redazione
22 agosto 2025 15:48
Carestia in Gaza: Oltre mezzo milione di persone in pericolo | Cosa non ci dicono sui veri responsabili della crisi? -
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L’Onu conferma la carestia nella Striscia di Gaza: un dramma umanitario senza precedenti

Roma, 22 agosto 2025 – La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza ha raggiunto un punto critico, con l’Onu che conferma la presenza di carestia in regione. Secondo l’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), oltre mezzo milione di persone sta soffrendo la forma più devastante di fame. La previsione è che le condizioni di carestia possano estendersi dalle aree già colpite di Gaza verso i governatorati di Deir Al Balah e Khan Younis nelle prossime settimane.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato su X: “Proprio quando sembra che non ci siano più parole per descrivere l’inferno di Gaza, ne viene aggiunta una nuova: ‘carestia’. Questo disastro è provocato dall’uomo, un accuoto morale e un fallimento della nostra umanità.” Guterres ha sottolineato l’impatto devastante della carestia, affermando che “le persone muoiono di fame” e che è imperativo agire subito.

Obblighi internazionali e chiari appelli

Il segretario generale ha richiamato l’attenzione sul fatto che, in quanto potenza occupante, Israele ha degli obblighi inequivocabili secondo il diritto internazionale per garantire cibo e forniture mediche ai cittadini della Striscia. Guterres ha esortato a un cessate il fuoco immediato e a un accesso umanitario totale per salvare vite.

Le agenzie delle Nazioni Unite — FAO, UNICEF, WFP e OMS — hanno espresso la loro estrema urgenza per una risposta umanitaria immediata, sottolineando che centinaia di migliaia di persone stanno trascorrendo giorni senza cibo e che, se non si interviene, la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi.

Un quadro allarmante: malnutrizione e crisi sanitaria

Le stime ONU parlano di 640.000 persone in condizioni catastrofiche di insicurezza alimentare entro la fine di settembre. Con un numero sempre crescente di persone, la crisi colpisce in particolar modo i bambini, con oltre 12.000 casi di malnutrizione acuta registrati solo a luglio, un aumento drammatico rispetto ai mesi precedenti. La realtà è agghiacciante: un bambino su quattro in Gaza è affetto da malnutrizione acuta grave.

A complicare ulteriormente la situazione, il sistema sanitario di Gaza è in crisi, con l’accesso all’acqua potabile drasticamente ridotto e un aumento allarmante di infezioni. In questo scenario, la richiesta di un cessate il fuoco immediato diventa cruciale, poiché la popolazione è messa a dura prova da condizioni di vita insostenibili.

Il futuro nelle mani della comunità internazionale

Di fronte a questo dramma umanitario, l’appello delle Nazioni Unite è chiaro: basta scuse, è tempo di agire. La comunità internazionale deve prendere coscienza della gravità della situazione e agire tempestivamente. Con l’80% dei terreni agricoli non accessibili ed il costo della vita in continuo aumento, il tempo stringe. La carestia non è solo una parola per descrivere la mancanza di cibo, ma rappresenta un collasso totale delle condizioni vitali per milioni di persone.

La Striscia di Gaza è in una situazione insostenibile, e il mondo non può rimanere in silenzio di fronte a un crimine contro l’umanità. L’umanità stessa deve rispondere all’urgenza di una crisi mai vista prima, dove la vita di milioni di individui è in gioco.

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