Israele archivia il 90% dei crimini di guerra | Un modello di impunità che fa discutere l'opinione pubblica!

Scopri come il 90% delle inchieste sui crimini di guerra in Israele finiscono senza colpevoli. Un modello di impunità svelato da AOAV. ⚖️🕊️

A cura di Redazione
03 agosto 2025 08:31
Israele archivia il 90% dei crimini di guerra | Un modello di impunità che fa discutere l'opinione pubblica! -
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L’auto-assoluzione di Israele: quasi il 90% dei crimini di guerra archiviati

ROMA – Secondo un recentissimo rapporto di Action on Armed Violence (AOAV), il sistema d’indagine israeliano sui presunti crimini di guerra mostra un evidente “modello di impunità”. Su 52 inchieste condotte tra ottobre 2023 e giugno 2025, coinvolgenti oltre 1.300 morti, solo una si è conclusa con una condanna.

Ogni qualvolta avviene una strage in Palestina, l’esercito israeliano annuncia di aver avviato un’inchiesta. Tuttavia, nove casi su dieci si chiudono con un’auto-assoluzione. Questi dati allarmanti rivelano una chiara incapacità di portare a termine indagini su episodi di violenza che hanno suscitato indignazione globale.

Tra le indagini ancora aperte, figurano eventi tragici come l’uccisione di almeno 112 palestinesi in fila per ricevere aiuti alimentari a Gaza City nel febbraio 2024 e l’attacco aereo di maggio 2025, che ha fatto 45 vittime in un campo profughi a Rafah. La scarsa accountability di questi eventi solleva interrogativi sul rispetto del diritto internazionale da parte delle autorità israeliane.

L’AOAV ha tracciato la lista di 52 indagini relative a presunti illeciti, di cui gli esiti parlano chiaro: sette sono state archiviate senza alcun responsabile accertato, mentre 39 sono ancora in stato di limbo. Solo in un caso è stata adottata una misura punitiva, che ha visto un riservista condannato a sette mesi di carcere per torture nei confronti di prigionieri palestinesi.

Di fronte a queste statistiche, l’IDF rivendica di operare nel rispetto del diritto israeliano e internazionale, affermando che ogni denuncia è oggetto di un’accurata valutazione. Tuttavia, secondo le ONG, il processo è descritto come lento e opaco. L’organizzazione Yesh Din ha fatto notare che, nelle operazioni precedenti (2014, 2018-2019, 2021), solo un procedimento penale era emerso da 664 inchieste.

Dati recenti dell’estate 2024 rivelano come l’esercito israeliano avesse già ammesso di avere centinaia di incidenti sotto esame per il conflitto a Gaza. Tra le 74 indagini penali avviate, la maggior parte riguardava casi di maltrattamenti di detenuti e furti di munizioni, mentre i casi di presunti crimini di guerra rimangono un’eccezione.

Concludendo, l’AOAV evidenzia una sproporzione tra il numero di accuse e il risultato delle indagini: l’88% dei fascicoli finisce in archivio o è lasciato sospeso indefinitamente. Una situazione che solleva interrogativi risolutivi sulla giustizia e sulla responsabilità in un contesto di violenze prolungate.

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