L’INCUBO NUCLEARE SI RIACCENDE | L’Italia è davvero senza bombarde atomiche?
80 anni dopo Hiroshima e Nagasaki, il mondo conta oltre 12.000 testate nucleari. Scopri quali Paesi detengono arsenali e il ruolo dell'Italia! ⚠️🌍💣

Hiroshima e Nagasaki: 80 Anni Dopo e Oltre 12.000 Armi Nucleari nel Mondo
ROMA – Un monito per l’umanità: 80 anni fa, il mondo assistette a una tragedia senza precedenti con il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki. Alle 8.15 del 6 agosto 1945, l’Enola Gay sganciò la bomba atomica Little Boy su Hiroshima, causando oltre 140.000 vittime e devastando intorno a sé ogni forma di vita. La catastrofe si ripeté tre giorni dopo a Nagasaki con “Fat Man”, che esplose nei pressi di una scuola, portando a morte oltre 40.000 persone. Queste date non rappresentano solo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma un avvertimento che risuona ancor oggi.
A distanza di otto decenni, il mondo è in ansia per un nuovo clima di conflitto e instabilità, in particolare per la crescente tensione in Medio Oriente e in Europa. L’escalation militare tra Israele e Iran ha riportato drammaticamente al centro del dibattito internazionale il tema delle armi nucleari, con il rischio che l’incubo di Hiroshima e Nagasaki possa ripetersi. Secondo un recente report del Sipri, l’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma, il pianeta possiede attualmente oltre 12.241 testate nucleari, una cifra che preoccupa e invita a riflessioni urgenti.
Chi fa parte del “Club Nucleare”
Il panorama delle armi nucleari globali è complesso e stratificato. Gli Stati Uniti e la Russia restano i principali detentori, con circa il 90% delle testate nucleari mondiali. Al loro fianco troviamo Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele. Questi ultimi, pur non coordinandosi con il Trattato di Non Proliferazione, possiedono arsenali nucleari significativi. Notably, mentre Israele non conferma ufficialmente di avere testate nucleari, le stime parlano di circa 90 ordigni.
La Minaccia Iraniana
L’Iran, ufficialmente parte del TNP, giustifica il proprio programma nucleare come “pacifico”. Tuttavia, l’arricchimento dell’uranio al 60% e la tensione con Israele sollevano interrogativi sul reale intento di Teheran. Se gli Stati Uniti affermano che l’Iran non ha ancora preso la decisione di sviluppare armi nucleari, la sua significativa capacità tecnica resta un elemento di preoccupazione.
L’Italia nel Contesto Nucleare
La posizione dell’Italia nel panorama nucleare è delicata. Anche se non possiede armi nucleari autonome, partecipa al programma di “nuclear sharing” della NATO. Attualmente, il nostro Paese è ritenuto un ospite di testate nucleari che potrebbero essere utilizzate in caso di conflitto. Stime non ufficiali indicano la presenza di 50 testate presso la base di Aviano e tra le 20 e le 40 a Ghedi.
La Crescita degli Arsenali
Il Sipri avverte di una nuova corsa agli armamenti nucleari, in un momento in cui i meccanismi di controllo globale appaiono sempre più deboli. Secondo le stime, a gennaio 2025, la Russia detiene 4.309 testate, gli Stati Uniti 3.700, e la Cina è in rapida crescita, con almeno 600 testate nucleari. Le proiezioni suggeriscono che la Repubblica Popolare potrebbe arrivare a detenere un terzo dell’arsenale di Usa e Russia entro il 2035.
Un Futuro Incerto
Le stime sulle testate nucleari sono sempre difficili da verificare, spesso basate su analisi di esperti e fughe di notizie. Questo scenario complesso solleva interrogativi fondamentali sulla sicurezza globale e sull’efficacia dei trattati esistenti. 80 anni dopo Hiroshima e Nagasaki, ci troviamo di fronte a un dilemma: come garantire la pace in un mondo ancora minacciato dalla forza distruttiva delle armi nucleari? La riflessione è aperta e il futuro, incerto.