Meritocrazia Italia: per solidarietà sociale, tassazione della successione oltre i 10 milioni di euro
(Adnkronos) - "Studi recenti condotti dalla Banca d’Italia hanno rilevato che la distribuzione della ricchezza nel nostro Paese presenta una marcata concentrazione nelle mani delle generazioni più anziane, con oltre il 75% detenuto dagl

(Adnkronos) - "Studi recenti condotti dalla Banca d’Italia hanno rilevato che la distribuzione della ricchezza nel nostro Paese presenta una marcata concentrazione nelle mani delle generazioni più anziane, con oltre il 75% detenuto dagli over 50 e una quota significativa detenuta dai pensionati. Questo dato, da solo, racconta molto sulla rigidità del sistema sociale ed economico. Le generazioni più giovani, comprese tra i 20 e i 40 anni, non solo partono da una base patrimoniale più bassa per ragioni anagrafiche, ma si trovano anche in condizioni oggettivamente peggiori rispetto alle generazioni precedenti alla stessa età. A incidere su questo divario non è tanto una maggiore propensione al consumo quanto una serie di fattori strutturali: stagnazione salariale, aumento dei costi abitativi, precarietà diffusa e la graduale privatizzazione di servizi un tempo pubblici come sanità e istruzione. La combinazione di questi elementi ha eroso la capacità di accumulare patrimonio, anche in presenza di un maggiore tasso di occupazione femminile e di nuclei familiari con doppio reddito". Così in una nota il presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello.
"Meritocrazia Italia - prosegue Mauriello - ha più volte chiesto un intervento in materia, anzitutto partendo da una riforma del sistema tributario in conformità ai principi dell’equità e della sostenibilità, affinché sia volano per l’economia e non argine a ogni impulso di crescita. Chiedendo, altresì, l’introduzione di sistemi di tassazione equi e solidali, che tengano realmente conto della posizione finanziaria netta dei contribuenti e non del reddito lordo, escludendo dal calcolo delle imposte e delle tasse tutte le uscite per bisogni non primari. La ricerca condotta dalla Banca d’Italia pone, tuttavia, un altro importante obiettivo. Atteso che si assiste a una crescente dipendenza dall’origine familiare per determinare le possibilità di vita, dal possesso della casa all’accesso a esperienze formative e lavorative di qualità, fino alla possibilità di affrontare imprevisti o delegare attività di cura e che questo quadro mina la mobilità sociale, trasformando l’ascensore sociale in un meccanismo sempre più lento e spesso fermo, è opportuno strutturare interventi incisivi anche in materia di tassazione ereditaria e successoria. Infatti, nei prossimi decenni è previsto uno dei più grandi passaggi ereditari della storia italiana, con oltre 6.400 miliardi di euro che passeranno di mano. Tuttavia, se il sistema fiscale sulle successioni non verrà riformato, il rischio concreto è che questo processo accentui ulteriormente le disuguaglianze. In un contesto demografico caratterizzato da pochi eredi per grandissimi patrimoni, la concentrazione della ricchezza potrebbe diventare ancora più estrema, senza produrre reali benefici per la crescita economica e la coesione sociale".
"Meritocrazia Italia auspica un intervento anche in materia di imposta di successione sui grandi patrimoni, ad esempio per aumentare le aliquote al di sopra della soglia esentasse di dieci milioni di euro, che potrebbe rappresentare uno strumento utile per riequilibrare la situazione ed evitare inopportuni escamotage. La tassazione dovrebbe essere rivolta, però, alla realizzazione di finalità di solidarietà sociale, con costituzione di un Fondo edilizia popolare e di un Fondo per il reddito di inclusione. Questa misura - conclude - avrebbe il duplice vantaggio di generare risorse da reinvestire in settori strategici, e di ridurre lo squilibrio tra tassazione sul lavoro e tassazione sulla ricchezza. Per ripristinare un autentico percorso di crescita inclusiva, occorre il coraggio di mettere in discussione privilegi consolidati e di investire in un futuro più equo".