Mistero nella villa | La famiglia Cinà sfida le versioni ufficiali sulla morte di Simona!

La famiglia Cinà chiede verità sulla morte di Simona. Incongruenze e misteri avvolgono la tragedia. Scopri di più su questa vicenda toccante. 🕵️‍♀️💔

A cura di Redazione
03 agosto 2025 18:03
Mistero nella villa | La famiglia Cinà sfida le versioni ufficiali sulla morte di Simona! -
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La famiglia Cinà: “Vogliamo la verità su Simona. Troppe incongruenze, nuotava benissimo”

ROMA – È una richiesta di giustizia quella che arriva dai famigliari di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 20 anni trovata morta nella piscina di una villa a Bagheria, durante una festa privata. Roberta, sua sorella gemella, è la portavoce di un dolore profondo e di un mistero che sembra intensificarsi con il passare del tempo.

“Aveva messo da parte un bracciale della mamma a cui teneva molto. Se l’ha fatto, significa che era perfettamente lucida,” afferma Roberta, respingendo con fermezza le voci riguardanti possibili abusi di sostanze. “Simona non si drogava, beveva raramente. Curava tantissimo il suo corpo,” aggiunge, richiamando l’attenzione su un aspetto fondamentale della vita della giovane atleta.

Una famiglia distrutta

La madre di Simona, Giusy, esprime disperazione nel suo appello: “Era una brava ragazza, studiava, faceva sport. Vogliamo solo sapere perché è morta.” Il padre, Luciano, punta il dito sull’anomalia della situazione in cui è stato trovato il corpo: “La piscina era pulita, c’erano solo bottiglie d’acqua. Nessuno ci ha chiamati. E Simona era una sportiva, nuotava benissimo”.

I dettagli dell’accaduto suscitano perplessità, anche nei fratelli Cinà, che descrivono il clima strano che hanno trovato al loro arrivo nella villa. “Tutti erano bagnati e in silenzio. Era una festa di laurea, ma non abbiamo visto né torta né alcolici. Il corpo di nostra sorella era già coperto a bordo piscina”.

L’avvocato e le incongruenze

A dare voce alle inquietudini familiari è l’avvocato Gabriele Giambrone, il quale sottolinea “numerose anomalie” nella gestione iniziale dell’evento. “Troviamo sconcertante che la villa non sia stata subito sequestrata. La consolle musicale è stata rimossa a poche ore dalla tragedia e la villa è risultata disponibile per un nuovo evento. Addirittura è in vendita.”

L’inchiesta, attualmente in fase di sviluppo e affidata ai carabinieri di Bagheria e alla Procura di Termini Imerese, ha previsto l’autopsia sul corpo di Simona. Inoltre, un partecipante alla festa è stato sottoposto a prelievo del DNA, mentre tracce di sangue sarebbero state rinvenute sul posto. Un giovane ha dichiarato di essersi ferito “per lo choc”, ma ciò non fa che aumentare i interrogativi attorno alla morte della ragazza.

La ricerca della verità

In attesa di risposte ufficiali, la famiglia Cinà ha un solo obiettivo: “La verità. Per Simona. E per chi le voleva bene.” Un desiderio di giustizia che risuona forte e chiaro, in un contesto denso di mistero e preoccupazione, e che continua a sollevare domande sul tragico destino di una giovane vita spezzata. La comunità si unisce al dolore della famiglia, sperando che le indagini portino finalmente a una verità che possa risolvere questa inquietante vicenda.

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