Scontro in Sardegna: il governo impugna il “salva casa” | La difesa dell’autonomia regionale è davvero in pericolo?

Scontro tra Sardegna e governo: la Consulta deciderà sul "salva casa". Autonomia sotto attacco, ma la Regione resta fiduciosa. 🏡⚖️💔

A cura di Redazione
05 agosto 2025 13:41
Scontro in Sardegna: il governo impugna il “salva casa” | La difesa dell’autonomia regionale è davvero in pericolo? -
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Il Governo Nazionale Impugna il “Salva Casa”: Il Conflitto tra Regione Sardegna e Roma si Intensifica

CAGLIARI – Il conflitto tra la Regione Sardegna e il governo nazionale si intensifica ulteriormente, con la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare il “salva casa”, una legge emanata dal Consiglio regionale lo scorso giugno. L’atto, atteso ma non per questo meno controverso, sarà ora analizzato dalla Corte costituzionale.

L’Impugnativa e le Motivi

Il governo, sotto la guida del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ha sollevato lamentele riguardo a diverse modifiche apportate al provvedimento originale. Tra queste, l’aumento della superficie minima degli monolocali da 20 a 28 metri quadri e l’innalzamento dell’altezza minima nelle abitazioni da 2,4 a 2,70 metri. Secondo le autorità romane, tali disposizioni supererebbero le competenze statutarie della Regione e violerebbero vari articoli della Costituzione, in particolare quelli relativi alla tutela del patrimonio e alla sicurezza pubblica.

L’impugnativa non si limita al “salva casa”: il governo ha infatti bloccato anche una legge riguardante il trasporto pubblico locale nell’isola, ritenendo che alcune norme contenute in essa contrastino con la normativa statale sulla concorrenza.

La Risposta della Regione

Francesco Spanedda, assessore agli Enti locali, ha denunciato un “attacco all’autonomia della Sardegna”. In una nota, ha ribadito che la Regione ha operato in modo coerente con gli obiettivi di semplificazione del decreto-legge nazionale e ha risposto in modo puntuale alle osservazioni del governo. “Difendere l’autonomia della Sardegna non è una battaglia politica, ma un dovere istituzionale”, ha affermato Spanedda, sottolineando la volontà della giunta di garantire che le normative siano in linea con le esigenze specifiche dell’isola.

“È sorprendente che il governo, mentre invoca la semplificazione, sollevi dubbi sulla nostra competenza in materia di edilizia e urbanistica”, ha aggiunto Spanedda, evidenziando che la legge è frutto di un lavoro condiviso e partecipato.

La Reazione dei Gruppi Politici

Nel coro di reazioni, il Movimento 5 Stelle si è dichiarato fiducioso riguardo alla pronuncia della Consulta, sostenendo che la legge regionale risponde alle esigenze del territorio. Roberto Li Gioi, presidente della commissione Urbanistica, ha affermato: “Siamo assolutamente certi di aver licenziato una legge che risponda alle esigenze peculiari del nostro territorio.”

Dall’altra parte, Franco Mula, vicepresidente del Consiglio regionale e esponente di Fratelli d’Italia, ha argomentato che piccole correzioni avrebbero potuto rendere la legge conforme al decreto nazionale, avvertendo che il superamento delle competenze regionali è un aspetto critico della discussione in corso.

La Prospettiva Futura

L’impatto di queste decisioni si estende oltre le singole leggi contestate e mette in discussione il delicato equilibrio delle competenze tra governo nazionale e autonomie regionali. Con la Corte costituzionale ora coinvolta, le prossime settimane saranno decisive per il futuro normativo della Sardegna.

La tensione tra Roma e Cagliari sembra destinata a rimanere alta, mentre entrambe le parti si preparano a difendere le proprie posizioni in un dibattito che ha il potenziale di ridefinire l’autonomia e le competenze della Regione.

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