20 ANNI DALL'OMICIDIO DI FEDERICO ALDROVANDI | La verità sulla giustizia che potrebbe non esistere più

Scopri la toccante storia di Federico Aldrovandi e la lotta per la giustizia del padre Lino, vent'anni dopo l'omicidio. Un dolore mai sopito. ⚖️❤️

A cura di Redazione Redazione
25 settembre 2025 11:35
20 ANNI DALL'OMICIDIO DI FEDERICO ALDROVANDI | La verità sulla giustizia che potrebbe non esistere più -
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Aldrovandi 20 anni dopo: il padre denuncia la mancanza di giustizia

BOLOGNA – Venti anni fa, il 25 settembre 2005, Federico Aldrovandi, un ragazzo di soli 18 anni, veniva ucciso brutalmente da quattro poliziotti a Ferrara, in quello che il padre Lino ha definito un “omicidio senza una ragione”. Oggi, nel giorno dell’anniversario della sua morte, Lino ricorda le sofferenze della sua famiglia e l’impatto che la tragedia ha avuto sulle loro vite.

“Il nostro dolore è davvero un ergastolo”. Con queste parole, il padre di Federico esprime un sentimento che perdura da due decenni, sottolineando la continua lotta per la verità e la giustizia. “Oggi potrei avere dei nipotini che mi girano attorno,” aggiunge, rivelando un ideale futuro che non si è mai realizzato.

Un ricordo straziante

Nel suo lungo post su Facebook, Lino ripercorre l’incubo che ha sconvolto la sua famiglia. “Improvvisamente, quel ‘flash’ della gioia per la nascita di Federico è stato spazzato via.” La chiamata che annunciava la tragica notizia di una morte violenta ha segnato un prima e un dopo nella vita di Lino e della sua famiglia.

Rievocando gli eventi, Lino ricorda che inizialmente la narrativa ufficiale parlava di un “tossico che si era sentito male”. “Imparammo poi che non eri morto di morte naturale, ma eri stato ucciso ‘senza una ragione’”, ha affermato, aggiungendo che il pestaggio subito da Federico ha lasciato segni indelebili sul suo corpo, con ben 54 lesioni evidenti.

Giustizia negata

Dopo anni di battaglie legali, nel 2009 sono stati condannati i quattro poliziotti coinvolti. “La condanna fu però ridotta a sei mesi per indulto,” ha sottolineato Lino, manifestando un profondo senso di ingiustizia. Gli assassini di suo figlio sono stati reintegrati e “non ci fu disonore per la polizia,” un’affermazione che Lino considera inaccettabile.

Un futuro incerto

Oggi il padre di Federico si chiede con amara preoccupazione se esisterebbe un Federico Aldrovandi nella società attuale. “Un Federico di oggi non avrebbe nemmeno quel minimo di giustizia,” ha dichiarato, alludendo alle recenti modifiche legislative in materia di sicurezza e alle nuove norme che potrebbero favorire comportamenti violenti da parte delle forze dell’ordine.

Lino esprime anche la sua inquietudine rispetto all’uso di dispositivi come il taser, domandandosi se siano realmente sicuri. “Occorre rendersi conto di cosa si ha in mano,” avverte, evidenziando la necessità di un dibattito serio e responsabile su queste tematiche.

Una battaglia per la memoria

A conclusione di questo anniversario, il padre di Federico continua a lottare per la memoria del figlio e per una società più giusta. La nuova intitolazione di uno spiazzo verde a Ferrara, vicino al luogo del suo omicidio, rappresenta un gesto simbolico, ma Lino sa che la vera giustizia va ben oltre i monumenti. “È tempo di ricordare e di agire, affinché tragedie simili non si ripetano.”

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