Abbas all’Onu: “Hamas fuori dal governo” | È davvero possibile un nuovo inizio per la Palestina?
Abbas all'Onu chiede il riconoscimento della Palestina e si oppone a Hamas. Denuncia crimini di guerra in Gaza mentre Trump annuncia un accordo imminente. 🌍✌️


Abbas all’Onu: “Riconoscere la Palestina, Hamas escluso dal governo”
Nella sua partecipazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Intervenendo in videocollegamento, Abbas ha chiarito che non vi è spazio per Hamas e altre fazioni militanti nella governance palestinese, enfatizzando che “Hamas e le altre fazioni non avranno alcun ruolo da svolgere nel governo palestinese”.
Abbas ha inoltre stigmatizzato le azioni di Hamas, dichiarando: “Prendere di mira cittadini israeliani e prendere in ostaggio non rappresenta il popolo palestinese e la sua giusta lotta per la libertà e l’indipendenza.” Questo messaggio arriva in un contesto di crescente tensione, con il presidente palestinese che sferra anche una dura accusa contro Israele, definendo le operazioni militari nella Striscia di Gaza come un “crimine di guerra contro l’umanità”.
“La Striscia di Gaza è parte integrante della Palestina”
Nel suo discorso, Abbas ha evidenziato che “la Striscia di Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina”, assicurando che l’Autorità Nazionale Palestinese è pronta a prendersi la piena responsabilità della governance e della sicurezza. Ha espresso una visione di una Palestina “moderna e democratica”, ribadendo l’intenzione di non voler uno “stato armato”, ma piuttosto di costruire un paese fondato su principi di stato di diritto, rispetto dei diritti umani ed emancipazione delle donne e dei giovani.
Le sue parole hanno descritto una realtà drammatica: Abbas ha denunciato il genocidio, la fame e lo sfollamento della popolazione gazawi, sostenendo che ciò che Israele sta perpetrando non è solo un’aggressione, ma un episodio che verrà ricordato come “uno dei capitoli più orribili della tragedia umanitaria del XX e XXI secolo”.
Collaborazione internazionale per la pace
Abbas ha anche dichiarato la disponibilità della Palestina a “collaborare con gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita, la Francia, le Nazioni Unite e tutti i partner per attuare il piano di pace.” Richiamando l’importanza della giustizia per il raggiungimento della pace, ha enfatizzato che “non può esserci giustizia se la Palestina non viene liberata”.
In chiusura, il presidente ha espresso gratitudine verso tutti gli stati che hanno recentemente riconosciuto la Palestina e ha invitato quelli che non l’hanno ancora fatto a farlo. Ha richiesto supporto per la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite, una mossa che ha suscitato la condanna del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha tacciato questi riconoscimenti come “una vergognosa sottomissione al terrorismo palestinese.”
Trump: “Un accordo di pace è vicino”
A margine delle dichiarazioni di Abbas, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso ottimismo riguardo alla situazione nella regione. “Penso che siamo vicini a chiudere una qualche sorta di accordo,” ha affermato Trump, segnalando incontri positivi con i leader regionali e sottolineando l’importanza di riportare gli ostaggi a casa.
In un clima così complesso e teso, le parole di Abbas e Trump suggeriscono che il cammino verso la pace in Medio Oriente è ancora lungo, ma la speranza di un incontro tra le parti sembra essere un obiettivo condiviso.