Armi in transito da Ravenna a Israele | Il governo italiano è complice silenzioso?

Armi da Ravenna a Israele? La denuncia di Weapon Watch accende il dibattito. Marco Grimaldi chiede chiarezza e indagini immediate ⚖️📦

A cura di Redazione
02 settembre 2025 13:09
Armi in transito da Ravenna a Israele | Il governo italiano è complice silenzioso? -
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Dal Porto di Ravenna armi ad Israele nonostante lo stop? La denuncia di Weapon Watch e Avs

Il Porto di Ravenna è al centro di una controversia sempre più accesa: secondo quanto riportato da The Weapon Watch, un osservatorio sulle armi operanti in Europa e nel Mediterraneo, sono state caricate armi provenienti dalla Repubblica Ceca su navi israeliane dirette ad Haifa, in violazione di normative riguardanti il commercio di armamenti. “Il traffico non si è fermato nonostante la sospensione”, afferma Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, il quale ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema.

Le navi sotto accusa, segnalate dai portuali di Ravenna, avrebbero inizialmente trasportato principalmente prodotti ortofrutticoli. Tuttavia, la situazione si è aggravata, con un incremento significativo nel carico di dispositivi militari e munizioni. Grimaldi ha denunciato che, il 30 giugno scorso, un carico di armi diretto a Israele era transitato nel porto senza le necessarie autorizzazioni dall’Uama, l’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento.

“EXPORT DI ARMI VIETATO VERSO I PAESI CHE VIOLANO DIRITTI UMANI”, ha dichiarato Grimaldi, sottolineando che il transito non solo sarebbe in contrasto con la Legge 185/1990, ma contravverrebbe anche ai principi di diritto internazionale. L’allerta è salita quando è emerso che un carico di ben 14 tonnellate di componenti militari è stato sequestrato dall’Agenzia delle Dogane, grazie anche alla segnalazione di un lavoratore portuale e al monitoraggio svolto da associazioni come Weapon Watch.

Il parlamentare ha ulteriormente messo in discussione l’operato del Governo Meloni: “Nonostante la dichiarazione di sospensione delle autorizzazioni dopo il 7 ottobre 2023, i fatti dimostrano il contrario”. La nave Zim New Zealand, infatti, continuerebbe a operare senza interruzioni tra Ravenna e Haifa.

“GOVERNO CHIARISCA, I NOSTRI PORTI COMPLICI DI GENOCIDIO”, ha tuonato Grimaldi, facendo riferimento alle accuse di crimini contro l’umanità mosse a Israele dalla Corte Internazionale di Giustizia. Ha richiesto a gran voce un’azione immediata da parte del Governo per rafforzare i controlli nei porti italiani e rendere pubblici i dati relativi all’export bellico.

In conclusione, l’Italia è chiamata a prendere una posizione chiara: da che parte stare, con il diritto internazionale o con chi ne calpesta i principi? La questione sollevata da Weapon Watch e Avs è solo l’ultimo esempio di come il commercio di armi possa sollevare forti preoccupazioni etiche e legali, richiedendo un’attenta riflessione e un’azione concreta da parte delle istituzioni.

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