Attacchi sistematici con droni in Danimarca | La NATO potrebbe reagire, ma chi c'è dietro?
La Danimarca affronta attacchi sistematici con droni, mentre la Norvegia sequestra un velivolo vicino a Oslo. Sicurezza in crisi! 🚁🇩🇰🔍


Danimarca invoca l’articolo 4 del Trattato Nato: la minaccia dei droni è sistemica
Roma – La Danimarca è in allerta a causa di una serie di attacchi con droni che, secondo il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen, non sono isolati ma parte di un fenomeno sistemico. Questi episodi, che mirano a colpire aeroporti e strutture militari, sono attribuiti a un attore definito “professionista”. Sebbene non ci siano prove concrete, l’ombra della Russia aleggia su questa situazione, considerata un possibile motore di tali attività.
Le indagini sono ancora in corso e non si sa chi si celi dietro a questi attacchi. Tuttavia, Poulsen ha suggerito che potrebbero esserci Stati o gruppi interessati a indebolire il sostegno danese all’Ucraina, invitando a non lasciare spazio al timore generato dalla Russia.
“Testare i limiti e diffondere paura”: ecco il messaggio dietro gli attacchi
I recenti avvistamenti di droni hanno sollevato interrogativi sul livello di sicurezza delle infrastrutture critiche. I velivoli sembrano essere stati rilasciati nelle immediate vicinanze dei bersagli, sollevando preoccupazioni sulla gestione delle operazioni. Il ministro della Giustizia, Peter Hummelgaard, ha evidenziato che queste azioni cercano di testare i limiti e generare paura, con la minaccia di attacchi ibridi che rischia di diventare una realtà persistente.
Il governo danese sta quindi valutando se invocare l’articolo 4 del Trattato Nato, che consente di convocare consultazioni tra alleati in caso di minacce alla sicurezza nazionale. Sebbene non sia stata presa una decisione definitiva, la discussione è attiva, specialmente dopo che Polonia ed Estonia hanno già attivato lo stesso articolo.
Interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture danesi
La natura sistematica degli incidenti ha portato a considerare che un deterioramento delle infrastrutture non sia più accettabile. Un focus particolare è stato posto sulla base aerea di Skrydstrup, dove sono dislocati i caccia F-35. La scelta di non abbattere i droni avvistati è stata criticata, ma le autorità hanno giustificato tale decisione invitando a migliorare i protocolli di risposta.
La Danimarca parteciperà anche a una riunione dell’Unione Europea sul tema della sicurezza aerea, con l’iniziativa del “muro dei droni” che mira a rafforzare la cooperazione regionale e a imparare dall’esperienza ucraina. Questo incontro è considerato cruciale in vista del Consiglio europeo informale previsto la prossima settimana a Copenaghen.
Un problema che si estende oltre i confini danesi
Non è solo la Danimarca a fronteggiare questa minaccia. Le autorità norvegesi hanno confermato di aver sequestrato un drone che sorvolava un’area a suo tempo soggetta a restrizioni nei pressi dell’aeroporto di Oslo. Un procedimento penale è stato avviato per identificare l’operatore, e il drone è stato neutralizzato prima di causare danni al traffico aereo, come riportato dai media locali.
In conclusione, la situazione richiede una risposta immediata e coordinata tra i Paesi nordici e l’alleanza atlantica per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche e affrontare la nuova frontiera della minaccia ibrida rappresentata dai droni.