Borg e voci cancro prostata, l'urologo: "Aiuterebbe uomini a fare prevenzione"
(Adnkronos) - Bjorn Borg, 'l'orso svedese' oggi 69enne, che ha cambiato la storia del tennis vincendo sei volte il Roland Garros, e cinque volte di fila Wimbledon, sarebbe affetto da un tumore alla prostata, come riporta il quotidiano E

(Adnkronos) - Bjorn Borg, 'l'orso svedese' oggi 69enne, che ha cambiato la storia del tennis vincendo sei volte il Roland Garros, e cinque volte di fila Wimbledon, sarebbe affetto da un tumore alla prostata, come riporta il quotidiano Expressen citando una fonte vicina all'editore Norstedts che pubblicherà la biografia del campione, Heartbeats, in uscita il 18 settembre in Italia con il titolo 'Battiti'.
"Della malattia di Borg, da sempre molto riservato, non sappiamo nulla, i media scrivono della sua 'sfida contro il cancro non ancora conclusa'. Se così fosse, parliamo della neoplasia più curabile in assoluto tra i tumori maschili, se presa in tempo. Purtroppo, gli uomini fanno poca prevenzione, 30 volte in meno rispetto alle donne. Quando va bene si limitano ad eseguire l'esame del sangue con il test Psa che da solo, però, non basta. Sono necessarie visita urologica, un'ecografia transrettale e informarsi su casi di tumore alla prostata tra i familiari, anche avvenuti in passato. Ecco, Borg potrebbe essere un ottimo testimonial in favore della prevenzione", afferma all'Adnkronos Salute Vincenzo Mirone, professore straordinario di Urologia Università Pegaso e responsabile della comunicazione della Società italiana di Urologia (Siu).
Il cancro alla prostata, "con i suoi 43mila nuovi casi in Italia ogni anno, supererà quello al seno nel Regno Unito - avverte Mirone -. E le previsioni delle associazioni oncologiche inglesi non divergono da quelle italiane che stimano una crescita (per tutte le neoplasie) dell'1% all'anno. Da qui l'importanza di fare prevenzione perché ancora troppi uomini sottovalutano i rischi". L'urologo cita il caso di un suo paziente visitato solo pochi giorni fa: "Ha un cancro alla prostata di cui 20 anni fa è stato operato il padre. Ecco, se fosse passato il concetto della familiarità - sottolinea - l'uomo avrebbe fatto prevenzione e noi intercettato il cancro a minore aggressività".
Tornado al campione svedese, che nel cuore degli anni 70 ha reinventato il tennis divenendo a soli 25 anni una leggenda, "per gli uomini potrebbe fare molto, i maschi si sa sono più legati al mondo dello sport rispetto alle donne. Quindi avere un atleta di successo che ha calcato i più importanti rettangoli di gioco che parla di cancro e programmi di screening sarebbe una bellissima notizia, aiuterebbe gli uomini a fare prevenzione in maniera seria" conclude.