Covid avanza e già arriva l'influenza, Pregliasco: "Spuntano i primi casi isolati"

(Adnkronos) - Covid avanza in Italia, complice la variante Stratus (XFG) di Sars-CoV-2 che, come forma ricombinante di altre due versioni del coronavirus pandemico, riesce a sorprendere le difese naturali dell'organismo mostrandosi immu

A cura di Adnkronos Adnkronos
13 settembre 2025 15:46
Covid avanza e già arriva l'influenza, Pregliasco: "Spuntano i primi casi isolati" -
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(Adnkronos) - Covid avanza in Italia, complice la variante Stratus (XFG) di Sars-CoV-2 che, come forma ricombinante di altre due versioni del coronavirus pandemico, riesce a sorprendere le difese naturali dell'organismo mostrandosi immunoevasiva e contagiosa. E mentre l'ultimo bollettino pubblicato dal ministero della Salute registra a livello nazionale più di 2.800 positivi a Covid-19 nell'ultima settimana, contro gli oltre 2mila della precedente, già spunta la nuova influenza 2025-2026. Lo annuncia all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco. "In Lombardia, per esempio - riferisce il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università Statale di Milano - il 19% dei campioni arrivati alla rete di sorveglianza sono rappresentati da Covid, poi abbiamo un 6% di coronavirus non Sars-CoV-2 è c'è già qualche caso isolato di influenza. Pochissimi casi sporadici - precisa l'esperto - che nemmeno fanno più notizia, tanto si è affinato il nostro sistema di sorveglianza virologica".  

Che stagione ci aspetta? "I dati che arrivano dall'Australia - ricorda Pregliasco - non sono confortanti. Le ultime tre stagioni loro, quindi le nostre ultime due e la terza che comincerà a breve, sono state pesanti. L'ultima stagione australiana è stata sostenuta da virus A/H3N2 e B/Victoria, che fanno pensare" anche per l'Italia e in generale per il nostro emisfero "a una prossima stagione influenzale bella pesante". Se quella passata "si è chiusa con oltre 16 milioni di casi, quest'anno saremo lì - prevede il virologo - Ci attendiamo valori paragonabili, con un coinvolgimento dal 15% al 25% della popolazione, quindi fino a 1 italiano su 4 colpito da sindromi simil-influenzali. Oggi sappiamo che nel periodo invernale circola un 'mescolone' di virus respiratori - sottolinea il medico - con anche una rilevanza del virus respiratorio sinciziale Rsv e del Covid, quest'ultimo non sempre sincronizzato alle altre forme. Speriamo dunque che questa attuale risalita del Covid non sia troppo prolungata, come invece è successo lo scorso anno. Poi tutto dipenderà come sempre anche dal meteo, da quanto e per quanto a lungo il freddo sarà intenso", puntualizza Pregliasco. 

"L'Istituto superiore di sanità - evidenzia - ha appena pubblicato i dati sui casi gravi dell'ultima stagione influenzale, quando in Italia si sono registrati 601 ricoverati in terapia intensiva e 134 decessi. Dati che rappresentano tuttavia solo punta dell'iceberg del reale impatto dell'influenza e delle sue complicanze, perché non sempre l'infezione viene riscontrata e quindi riconosciuta come elemento determinante o meno del ricovero ospedaliero". Da qui l'importanza della vaccinazione, ribadisce lo specialista considerando che "lo scorso anno abbiamo avuto una copertura del 52,5% degli over 65, con una tendenza alla riduzione". Soprattuto, osserva il virologo, sarà cruciale "la pianificazione della campagna vaccinale, con un coinvolgimento dei fragili da parte dei medici specialisti che possono facilitare la vaccinazione dei loro pazienti. Serve un lavoro di squadra, in modo che ci sia una spinta dolce e gentile alla vaccinazione, con un'offerta vaccinale a misura di paziente, con luoghi vicini e orari comodi per tutti", suggerisce Pregliasco. "Da notare che la circolare ministeriale c'è per l'influenza, ma ad oggi non è uscita quella per Covid", rimarca l'esperto. "L'occasione di combinare le vaccinazioni anti-influenza e anti-Covid non va persa", ammonisce: "E' un elemento fondamentale". 

Su Covid "i dati ufficiali sono sicuramente sottostimati - fa notare il virologo - perché com'è naturale l'attività di individuazione dei casi non è più quella di un tempo. Ma al netto di tutti i limiti, anche nella pratica clinica quotidiana, compresa la mia, osserviamo questo incremento" e la riapertura delle scuole - che con la prossima settimana ripartiranno anche nelle regioni dove la prima campanella deve ancora suonare - rappresenterà "sicuramente un momento di facilitazione, anche perché coincide con l'inizio della stagione influenzale, del solito cocktail di virus respiratori".  

"Si conferma la mia metafora delle onde del sasso nello stagno", ripete l'eperto: "Un andamento di discese e risalite che non è ancora stagionale perché ogni 6 mesi circa, in corrispondenza dell'emergere di nuove varianti, vediamo un rialzo. Non siamo a valori pesanti - rassicura il medico - le onde del sasso nello stagno stanno proprio a indicare che l'impatto sulla sanità pubblica va a scemare". Quanti positivi abbiamo realmente? "E' difficilissimo dirlo - risponde Pregliasco - perché davvero il Covid sta dimostrando in modo molto evidente anche la natura estremamente individuale della sintomatologia, della risposta del singolo all'infezione: ho una collega che si sta facendo un Covid 'alla grande' - racconta - con tutte le caratteristiche del passato, quindi febbre, difficoltà respiratoria, odori e sapori che non si sentono più. Poi ci sono invece forme più 'banali', con sintomi lievi, e infine forme asintomatiche non quantificabili. La nuova variante Stratus (XFG) è un po' immunoevasiva - sottolinea lo specialista - Fa sempre parte della famiglia Omicron, che già di per sé non è cattiva, però da un lato c'è un virus che per continuare la sua opera si è rabbonito selezionandosi nel tempo, dall'altro c'è la risposta individuale del singolo. Manifestazioni, appunto, di entità molto variabile". 

"I casi di Covid, della forma ricombinante Stratus che sta girando, sono in netto aumento - conferma all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Massimo Ciccozzi - ma questo è normale" e non c'è nessun allarme, "rientra tutto nella tranquilla normalità". Da un lato c'è ancora "la 'coda' delle vacanze estive, con la popolazione che si sposta", dall'altro "la ripresa del lavoro", analizza l'esperto. La crescita "dovrebbe continuare ancora un pochino perché adesso ci sono le scuole che aprono, quindi forse una discesa potremmo non vederla subito". La tendenza al rialzo proseguirà "magari verso fine settembre, per poi diminuire enormemente. E poi attaccheremo con l'influenza. Dunque preoccupiamoci tra un po' di fare una campagna vaccinale giusta", è l'invito di Ciccozzi. 

La variante di Sars-CoV-2 XFG o "Stratus è una forma ricombinante - descrive - Sono due varianti diverse del virus", LF.7 e LP.8.1.2, "che probabilmente hanno infettato una stessa persona e da lì hanno ricombinato, come si dice in gergo tecnico, cioè si sono mischiate prendendo un po' le caratteristiche dell'una e un po' quelle dell'altra. Ecco perché magari la contagiosità di Stratus può aumentare un pochino, perché il sistema immunitario stenta a riconoscerla, però poi ci riesce e finisce tutto in brevissimo tempo", rassicura lo specialista.  

"Stratus - rimarca - sembra essere abbastanza contagiosa specialmente per chi si muove, per chi fa viaggi, per chi prende treni, navi, aerei e magari non mette la mascherina perché in effetti in vacanza tenerla può essere spiacevole". Così i positivi salgono "però facciamoci caso", conclude Ciccozzi: "I casi sono molto pochi, non siamo assolutamente ai livelli di una volta". (di Paola Olgiati) 

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