Gaza, il Piano Trump sorprende tutti | Ma la verità sull'occupazione è scioccante!
Scopri gli spunti di Hamdi Shaqqoura sul piano Trump per Gaza: una buona notizia, ma l’occupazione resta illegale. 🌍✊


Gaza: Il Piano Trump È “Una Buona Notizia” Ma L’Occupazione Rimane Illegale
30 settembre 2025, Roma – Il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e la fine dell’occupazione illegale di Israele sono i fondamenti necessari per qualsiasi accordo legato a Gaza. Queste le dichiarazioni di Hamdi Shaqqoura, vicepresidente del Centro palestinese per i diritti umani (Pchr), intercettato dall’agenzia Dire mentre partecipa a una serie di incontri a Bruxelles con le istituzioni dell’Unione Europea.
L’argomento principale del confronto è il piano in venti punti presentato dal presidente statunitense Donald Trump per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi. Questo piano ha ottenuto il sostegno del premier israeliano Benjamin Netanyahu, ma suscita interrogativi in merito alla sua fattibilità. Tra i punti cardine figurano la liberazione degli ostaggi israeliani da parte di Hamas, il ritiro delle truppe israeliane e la riapertura degli aiuti umanitari, gestiti dalle Nazioni Unite.
Un Processo di Pace Complesso
Shaqqoura ha sottolineato che “ogni accordo che possa porre fine al genocidio e alle sofferenze dei palestinesi è una buona notizia”, ma ha messo in guardia sul fatto che “mancano ancora molti dettagli” nel piano di Trump. Secondo l’esperto, è prematuro discuterne senza un approccio che abbracci anche Israele, la Cisgiordania, lo status di Gerusalemme e i diritti dei prigionieri palestinesi. “La Striscia di Gaza non deve diventare un’entità isolata, ma deve essere inclusa in un contesto politico più ampio.”
Il Ruolo della Corte Penale Internazionale
Un punto cruciale indicato da Shaqqoura riguarda il rispetto del diritto internazionale, ribadendo che “l’occupazione di Israele è illegale” e che è necessario seguire le indicazioni del Tribunale Internazionale di Giustizia. Il Pchr, insieme alle organizzazioni Al-Haq e Al-Mezan, sta collaborando con la Corte Penale Internazionale per indagare presunti crimini di guerra. “Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti ai nostri funzionari non ci fermeranno nella nostra missione di far rispettare il diritto internazionale,” ha dichiarato con determinazione.
I funzionari americani sostengono la posizione israeliana, descrivendo la Corte Penale Internazionale come “politicizzata” e motivata da sentimenti “antisemiti”. Tuttavia, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato tali sanzioni, sottolineando che “attaccare queste organizzazioni significa indebolire il lavoro della Cpi su Israele.”
L’Appello alla Comunità Internazionale
Shaqqoura ha infine lanciato un appello affinché le parti coinvolte nel processo di pace agiscano secondo il diritto internazionale. “È fondamentale che ogni accordo sia giusto e equo per tutti i popoli coinvolti, e che non si ignori la realtà dell’occupazione.” La strada verso una soluzione duratura e giusta appare ancora complessa, ma rimane una priorità per la comunità internazionale.
Il futuro di Gaza e dei territori palestinesi dipende da accordi equi che tengano conto dei diritti umani fondamentali e del rispetto per tutte le parti coinvolte nel conflitto.