Il caso Boccia e Sangiuliano | La veritĂ dietro accuse shock di stalking e diffamazione!
Processo in arrivo per Maria Rosaria Boccia: accuse di stalking e diffamazione contro l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. 🔍⚖️


Caso Sangiuliano: Chiesto il Processo per Maria Rosaria Boccia
ROMA – La Procura di Roma ha avanzato ufficialmente la richiesta di processo per Maria Rosaria Boccia, imprenditrice accusata di stalking, lesioni e diffamazione nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Le condotte contestate sarebbero avvenute tra maggio 2024 e aprile 2025, periodo in cui Boccia, dopo la separazione dal giornalista, avrebbe continuato a creare disagio nella vita dell’ex ministro in modo ripetuto e insistente.
Le accuse mosse nei confronti di Boccia non si limitano solo al stalking, ma includono anche atti di omessa dichiarazione nel curriculum, intromissione illecita nella vita privata e lesioni personali. Tra gli episodi più gravi citati, si annoverano l’accesso non autorizzato al cellulare di Sangiuliano, la sottrazione della fede nuziale, e la diffusione di immagini private sui social senza consenso. Un episodio in particolare ha colpito l’attenzione pubblica: la ferita alla testa che ha obbligato Sangiuliano, 63enne di Napoli, a indossare un vistoso cerotto.
Un elemento controverso del caso è rappresentato da una conversazione telefonica che Boccia avrebbe registrato senza il consenso di Sangiuliano, in cui lui avrebbe confessato un presunto tradimento della moglie. Parti di questo audio sarebbero state poi divulgate alla stampa, gettando ulteriore ombra sulla figura dell’ex ministro.
Commentando la richiesta di processo, i legali di Sangiuliano, Silverio Sica e Giuseppe Pepe, hanno dichiarato: “Ci costituiremo parte civile. Questo è il primo momento giudiziario che conferma la verità di Gennaro Sangiuliano. Siamo certi che il prosieguo giudiziario confermerà tutte le ipotesi accusatorie formulate dalla Procura.” Dall’altra parte, gli avvocati di Boccia, Francesco Di Deco e Saverio Sapia, hanno risposto alle accuse: “Tale deprecabile comportamento lede gravemente i principi di segretezza e riservatezza di atti istruttori, neppure accessibili alla interessata, alla difesa ed alle parti processuali.”
Il caso, che ha già suscitato notevole scalpore mediatico, continua a evolversi e attirerà senza dubbio l’attenzione sia del pubblico che degli addetti ai lavori nei prossimi mesi, chiamati a giudicare la verità della vicenda e le responsabilità dei protagonisti coinvolti.