Meloni a New York rilancia sulla Palestina: "Flotilla irresponsabile, usata contro il governo"

(Adnkronos) - Il governo Meloni si prepara a festeggiare il suo terzo anniversario mentre a New York è in corso l'ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite, dominata dalle tensioni in Medio Oriente e dal conflitto russo-ucraino.

A cura di Adnkronos Adnkronos
25 settembre 2025 00:11
Meloni a New York rilancia sulla Palestina: "Flotilla irresponsabile, usata contro il governo" -
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(Adnkronos) - Il governo Meloni si prepara a festeggiare il suo terzo anniversario mentre a New York è in corso l'ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite, dominata dalle tensioni in Medio Oriente e dal conflitto russo-ucraino. Ma mentre la premier si muove sul palcoscenico internazionale, il clima politico in patria si fa sempre più incandescente: l'equipaggio della Global Sumud Flotilla - a bordo anche alcuni parlamentari italiani di opposizione - denuncia un nuovo attacco con droni alle proprie imbarcazioni. Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontra la stampa italiana in un lussuoso hotel a due passi dalla Fifth Avenue, quartier generale della delegazione tricolore nella Grande Mela. Poche ore la separano dal suo intervento davanti all'Assemblea generale, ma il primo tema affrontato dalla presidente del Consiglio è proprio il caso Flotilla. 

Meloni condanna in modo "totale" l'attacco avvenuto nella notte a sud di Creta e promette "indagini" per "accertare le responsabilità". Ricorda che il governo, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha già autorizzato l'invio della fregata Fasan per assistere i cittadini italiani a bordo della nave diretta a Gaza, con l'obiettivo di consegnare aiuti umanitari. Ma il giudizio della premier sull'iniziativa resta severissimo: "Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c'è bisogno di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare degli aiuti a Gaza, che il governo italiano e le autorità preposte avrebbero potuto consegnare in poche ore". Da qui il richiamo alla "responsabilità": "Ricordo che i parlamentari della Repubblica Italiana sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro". 

La premier rilancia la sua proposta alternativa: consegnare gli aiuti a Cipro, da cui verrebbero poi recapitati al patriarcato latino di Gerusalemme, "che si assume la responsabilità di consegnarli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota e del governo israeliano". Iniziative come la Flotilla, insiste, "sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti ma per creare problemi al governo. Perché, qual è l'alternativa se non si accetta questa proposta? Forzare il blocco navale di Israele? E poi che cosa dovrebbe fare il governo italiano? Mandare le navi della marina militare e dichiarare guerra a Israele?".  

Rimanendo sul tema Gaza, Meloni ricorda la proposta della maggioranza sulla risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, con due condizioni: la liberazione degli ostaggi israeliani e l'esclusione di Hamas dal futuro assetto politico palestinese. Un'idea già bocciata dal centrosinistra. La premier incalza: "Quando l'opposizione dice di no, che cosa è che sta dicendo esattamente? Che ha difficoltà a chiedere il rilascio degli ostaggi? O che vuole che Hamas sia presente nella dinamica di governo della Palestina del futuro?". 

Il richiamo alla responsabilità torna anche sul fronte interno. Meloni denuncia un clima politico che si starebbe "deteriorando", anche a causa delle accuse provenienti dalle aule parlamentari: "Io vengo definita quotidianamente complice di quello che accade a Gaza, si dice che ho le mani sporche di sangue, che sono un'assassina. Non ricordo di aver mai dato degli assassini ai miei avversari quando ero all'opposizione. Perché quando tu dici al mondo, in un contesto come quello nel quale ci troviamo, che il presidente del Consiglio è un assassino, il rischio è che qualcuno che forse non ha tutte le rotelle a posto decida di risolvere questo problema...". 

Sui dossier internazionali, Meloni ribadisce la linea sull'Ucraina, a partire dagli sconfinamenti dei velivoli russi nei Paesi Nato: "Noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per non cadere in queste trappole, in queste provocazioni". Un chiaro segno, spiega, della "difficoltà" di Vladimir Putin: "L'escalation conviene solo alla Russia". Sul fronte americano, la premier legge il cambio di tono di Donald Trump nei confronti del Cremlino come la presa d'atto che "nonostante la disponibilità, le aperture, il dialogo che il presidente Trump ha rivolto al presidente russo Putin, niente stia accadendo" da parte di Mosca, sulla quale è necessario aumentare la "pressione" per portarla al tavolo negoziale. 

Uno sguardo anche all'Onu, dove Meloni nella notte italiana ribadirà la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza: dare "nuova linfa alle Nazioni Unite, perché noi siamo cristallizzati su una geopolitica di 80 anni fa" e quell'architettura, sottolinea, "non è più adeguata per rappresentare e governare questo tempo".  

E mentre il 25 settembre segnerà i tre anni dall'ascesa a Palazzo Chigi, la premier si concede una battuta: "Una cosa di cui vado fiera dopo tre anni di governo? È essere ancora viva...". Poi il bilancio: "C'è ancora tantissimo lavoro da fare. Io sono fiera dei risultati che questo governo ha ottenuto in tre anni, ma sono consapevole del fatto che non abbiamo risolto tutti i problemi". Infine, Meloni promette maggiore impegno sulla sicurezza e misure per attrarre investimenti nella prossima manovra. Sul possibile contributo richiesto agli istituti di credito - su cui Forza Italia e il suo leader Tajani frenano - chiarisce: "Bisogna avviare un confronto positivo col sistema bancario come abbiamo fatto anche lo scorso anno. Il mio approccio non è che noi dobbiamo punire qualcuno, noi dobbiamo cercare alleati per le grandi priorità che vogliamo per questa Nazione". (dall'inviato Antonio Atte) 

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