Stellantis perde oltre 9.000 posti di lavoro in 4 anni | È davvero la fine dell’industria automobilistica italiana?

Stellantis lascia l'Italia: in 4 anni persi 9.656 posti di lavoro. Un appello urgente per un piano industriale che rilanci occupazione e investimenti. 🚗💔

A cura di Redazione Redazione
29 settembre 2025 12:45
Stellantis perde oltre 9.000 posti di lavoro in 4 anni | È davvero la fine dell’industria automobilistica italiana? -
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LA FUGA DI STELLANTIS DALL’ITALIA: PIÙ DI 9.600 POSTI DI LAVORO PERSI IN QUATTRO ANNI

Roma – Un colpo durissimo per il settore automobilistico italiano: Stellantis ha perso oltre 9.600 posti di lavoro in soli quattro anni. Questo il drammatico risultato di un’indagine della Fiom, presentata oggi, intitolata “Stellantis: la grande fuga dall’Italia”.

La situazione occupazionale

Dal 2020 al 2024, i dipendenti di Stellantis sono passati da 37.288 a 27.632, evidenziando un costante disimpegno del gruppo dalla penisola. Le perdite non sono solo frutto di un mercato in difficoltà, ma anche delle uscite volontarie incentivati da accordi sindacali che la Fiom non ha sottoscritto. Solo nel 2024 e nel 2025, il numero degli esuberi dichiarati ha raggiunto quota 6.052, con costi di ristrutturazione che ammontano a circa 777 milioni di euro.

Cassa integrazione e ammortizzatori sociali

La crisi ha portato ad una situazione allarmante: ad oggi, su 32.803 dipendenti, circa 20.233 sono in cassa integrazione o contratti di solidarietà, pari al 61,68% del totale. Tra i lavoratori della componentistica, i numeri sono ancora più preoccupanti, con più della metà in regime di ammortizzatori sociali.

Produzione in caduta libera

L’analisi della produzione è altrettanto sconfortante: dal 2004 al 2024 Stellantis ha subito una perdita di circa 520.798 veicoli, con una produzione scesa a sole 289.154 auto e 190.784 veicoli commerciali nel 2024. Inoltre, le nuove produzioni mass market annunciate non verranno realizzate in Italia, ma in paesi come Marocco, Polonia e Serbia.

Perdita di quote di mercato

Dal 2022 a oggi, Stellantis ha visto un calo significativo delle sue quote di mercato, scendendo dal 35,23% al 29,13% in Italia. Questo trend negativo si riflette in tutta Europa, evidenziando un problema strutturale che non accenna a fermarsi.

Un appello all’azione

Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, ha commentato la situazione definendola “drammatica” e ha chiesto un urgente confronto con l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, per definire un piano industriale efficace. “È necessario lanciare un nuovo modello mass market, potenziare la ricerca e sviluppo, e rilanciare le storiche marche italiane come Maserati e Alfa Romeo”, ha dichiarato De Palma.

Inoltre, ha esortato il governo italiano a spostare il dibattito sull’automotive a Palazzo Chigi, sottolineando che gli incentivi attuali non sono sufficienti per affrontare una crisi strutturale. “Per rilanciare la produzione, serve un fondo straordinario da parte dell’Unione Europea e politiche industriali concrete che proteggano l’occupazione”, ha concluso.

Conclusioni

La fuga di Stellantis dall’Italia è una chiamata all’azione per tutti gli attori coinvolti – dal governo alle istituzioni europee. Senza investimenti e strategie mirate, il futuro del settore automobilistico italiano rimane incerto e rischioso.

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