Tragedia del Natisone: le famiglie chiedono 3,7 milioni di euro | Ecco chi potrebbe essere davvero responsabile della loro agonia!
Richiesta di risarcimento di 3,7 milioni per le famiglie delle vittime del Natisone. Indagini su vigili del fuoco e infermiere per omicidio colposo. ⚖️💔


Tragedia del Natisone: richiesti 3,7 milioni di euro al Viminale e all’ASL
Le famiglie delle tre giovani vittime della tragedia del Natisone, avvenuta nel maggio del 2024, hanno presentato una richiesta di risarcimento di 3.714.000 euro al ministero dell’Interno e all’Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs). La notizia è stata confermata dal Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia.
Una tragedia che ha scosso la comunità
I giovani morti, Patrizia Cormos (21 anni), Bianca Doros (23 anni) e Cristian Molnar (25 anni), sono stati travolti da un’ondata del fiume Natisone nel comune di Premaricco, in provincia di Udine, mentre attendevano i soccorsi. Dopo oltre 40 minuti di attesa, le loro vite sono state spezzate. I familiari, impattati dalla drammaticità della situazione, ora chiedono giustizia e risarcimenti per il trauma subito.
Indagini in corso
Il procedimento penale per accertare le responsabilità è già avviato e coinvolge quattro persone, tra cui tre vigili del fuoco e un infermiere della Sores, indagati per omicidio colposo. Le indagini mirano a chiarire il ritardo dell’intervento di soccorso, ritenuto determinante per la salvezza dei ragazzi. La Procura ha ipotizzato che i coinvolti siano responsabili di condotte colpose, tra le quali imperizia, negligenza e imprudenza.
La sofferenza dei familiari
Secondo l’avvocato delle famiglie, Maurizio Stefanizzi, la sofferenza dei genitori è stata amplificata dall’agonia vissuta dai giovani. “I ragazzi sono morti per annegamento dopo tre telefonate e 41 minuti di attesa”, ha spiegato, sottolineando che questo trauma ha generato in loro sintomi di ansia, depressione e insonnia.
Dettagli sulla richiesta di risarcimento
Le richieste di risarcimento sono state calcolate seguendo una tabella unica nazionale. La famiglia Cormos ha chiesto 1.269.000 euro, la famiglia Doros 1.200.000 euro, e la famiglia Molnar 1.243.000 euro, per un totale di 3.700.000 euro.
Iter giudiziario
Il processo si preannuncia complesso e si dipanerà in due tronconi. Tutti e quattro gli imputati hanno scelto il giudizio immediato, evitando l’udienza preliminare. Il primo a comparire in aula sarà l’infermiere Michele Nonino, il 17 novembre, seguito dai vigili del fuoco Andrea Lavia, Luca Mauro ed Enrico Signor il 2 dicembre.
Aspettative e speranze
Le famiglie delle vittime non solo cercano giustizia, ma anche che simili tragedie non si ripetano. La richiesta di risarcimento non è solo un atto legale, bensì un grido di dolore e di speranza per un futuro più sicuro.