Un finale inaspettato alla Vuelta: manifestanti pro Palestina bloccano la corsa | La polizia non riesce a fermare la protesta!
Ultima tappa della Vuelta annullata per proteste pro Palestina a Madrid. Un epilogo clamoroso per il ciclismo! 🚴‍♂️✊


Clamoroso epilogo alla Vuelta di Spagna: l’ultima tappa annullata dai manifestanti pro Palestina
Roma – 14 settembre 2025 – La Vuelta di Spagna, una delle più importanti corse ciclistiche al mondo, ha chiuso i battenti senza una vera conclusione. L’ultima tappa della competizione è stata annullata a causa di una manifestazione pro Palestina, che ha bloccato l’accesso al tracciato a Madrid, costringendo la direzione della gara a interrompere il tutto e annullare la premiazione.
Un gruppo di manifestanti ha invaso la scena sportiva, rendendo impossibile il passaggio dei corridori. La polizia, purtroppo, si è trovata nell’impossibilità di sgomberare i dimostranti, costringendo gli organizzatori a prendere la drastica decisione di fermare la corsa. “Tutti temevamo che potesse accadere e così è stato. La Vuelta ha dovuto fermarsi a causa di queste proteste”, ha commentato un tifoso su Twitter, testimoniando il clima di tensione che ha accompagnato l’evento.
Durante le tre settimane di gara, le contestazioni erano già state un tema ricorrente. Particolare attenzione era stata posta sulla squadra Israel-Premier Tech, accusata di promuovere l’immagine di Israele, e in un’occasione l’organizzazione aveva persino accorciato una frazione di tre chilometri e rimosso il nome “Israel” dalle maglie del team.
Nonostante il caos in chiusura, i risultati sportivi erano già definiti prima dell’interruzione: Jonas Vingegaard ha conquistato la vittoria, seguito dal portoghese João Almeida e dall’inglese Thomas Pidcock. Tuttavia, la conclusione della corsa sarà ricordata più per le manifestazioni che per le gesta sportive.
La Vuelta di Spagna, dunque, si chiude con un epilogo inaspettato e rocambolesco, evidenziando come lo sport possa diventare palcoscenico di importanti rivendicazioni sociali e politiche. Mentre i ciclisti lasciano Madrid, la questione palestinese continua a far sentire la propria voce in modo potente e deciso, anche in contesti inaspettati come quello di una corsa ciclistica.