Una nonna deportata a 73 anni | La drammatica realtà dell'immigrazione sotto Trump che nessuno conosce!
Una nonna deportata in India dopo 30 anni negli USA, vittima della dura politica di immigrazione. Scopri la sua storia toccante! 🇮🇳✈️💔


Deportata a 73 anni: la drammatica storia di Harjit Kaur
ROMA – Una nonna di 73 anni è stata deportata in India dopo una vita trascorsa negli Stati Uniti. Harjit Kaur, che ha vissuto e lavorato nel paese per oltre trent’anni, è stata arrestata l’8 settembre scorso dai funzionari dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement), scatenando indignazione nella comunità sikh e oltre.
La storia di Harjit inizia nel 1991, quando si trasferisce in California con i suoi due figli piccoli, fuggendo dai disordini politici che affliggevano il Punjab. La donna ha sempre tentato di ottenere asilo, ma le sue richieste sono state sistematicamente respinte, lasciandola in una situazione di precarietà legale per decenni.
Il suo avvocato, Deepak Ahluwalia, ha denunciato le condizioni inaccettabili in cui è stata costretta a vivere durante la detenzione. Harjit ha trascorso due mesi in un centro di detenzione, durante i quali è stata trasferita in un altro centro in Georgia il 19 settembre, prima di essere deportata in India il 22 settembre. Non le è stato permesso di salutare familiari e amici prima della sua partenza.
Le condizioni all’interno del centro di detenzione sono state descritte come disumane. Harjit ha riferito di essere rimasta per 60-70 ore senza un letto, costretta a dormire sul pavimento nonostante le sue doppie protesi al ginocchio. Le è stata negata l’alimentazione adeguata per le sue necessità, ricevendo solo ghiaccio per assumere i farmaci e accusata dalle guardie di non poter mangiare il panino che le era stato offerto.
In risposta alle critiche, l’ICE ha dichiarato che Harjit Kaur aveva “esaurito decenni di giusto processo” e che un giudice dell’immigrazione aveva ordinato la sua espulsione nel 2005. Dopo che i suoi ricorsi erano stati respinti, la donna era rimasta a lavorare negli Stati Uniti, incapace di tornare in India per mancanza di documenti. Fino al suo arresto a San Francisco, Kaur era stata tenuta sotto sorveglianza, dovendo presentarsi alle autorità ogni sei mesi.
La deportazione di Harjit Kaur rappresenta uno dei tanti casi emblematici della dura politica migratoria implementata dall’amministrazione Trump e ha riaccesso il dibattito sulle questioni di immigrazione negli Stati Uniti. Un episodio che solleva interrogativi non solo sul trattamento riservato agli immigrati, ma anche sulla umanità di un sistema che penalizza chi, come Harjit, cerca solo una vita migliore per sé e i propri cari.