Università di Pisa in subbuglio | Gli studenti pro Palestina sfidano i "sionisti", chi si schiera dalla parte della libertà accademica?

Blitz pro Palestina all'Università di Pisa: un professore in ospedale dopo l'incursione di collettivi studenteschi. La ministra Bernini condanna l'episodio. 🚨📚

A cura di Redazione Redazione
16 settembre 2025 18:27
Università di Pisa in subbuglio | Gli studenti pro Palestina sfidano i "sionisti", chi si schiera dalla parte della libertà accademica? -
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Violenza all’Università di Pisa: Blitz pro Palestinesi Finisce in Ospedale per un Docente

Il clima di tensione esplode nuovamente nei campus universitari italiani, questa volta all’Università di Pisa, dove un’incursione di attivisti pro Palestina si è conclusa con un intervento sanitario per il docente Rino Casella, etichettato sui social come “professore sionista”. L’episodio ha suscitato forti reazioni e una condanna da parte delle istituzioni, mettendo in discussione il rispetto per il dibattito accademico.

Un’Invasione Intollerabile

Il gruppo “Studentxpalestina_Pisa”, associato a collettivi studenteschi pro Palestina, ha rivendicato l’occupazione della lezione di diritto comparato, sostenendo: “Non c’è spazio per sionisti e guerrafondai nella nostra università.” Durante il blitz, gli studenti hanno disturbato la lezione, affermando di voler informare sulla situazione a Gaza City. L’atmosfera si è rapidamente infiammata quando il professor Casella ha tentato di difendere la sua lezione, iniziando a battere un libro sulla cattedra per sopraffare le voci al megafono.

Un Confronto che Sfocia in Violenza

Le immagini diffuse sui social media mostrano un momento di tensione, ma non è stata documentata alcuna colluttazione seria. Tuttavia, secondo i report dei quotidiani locali, Casella ha poi dovuto recarsi al pronto soccorso per delle contusioni, ed è stato necessario il suo intervento alla polizia per sporgere denuncia. La provocazione si è intensificata quando una studentessa ha sottratto il libro dalle mani del professore, scatenando una catena di eventi che ha culminato nel suo trasporto in ospedale.

La Condanna Istituzionale e le Reazioni

La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha espresso indignazione per l’accaduto, contattando sia il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, che lo stesso professore. “Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori,” ha dichiarato la ministra, definendo il fatto come “intollerabile”.

Anche Azione Universitaria, gruppo studentesco non coinvolto nel blitz, ha espresso solidarietà al professor Casella, condannando i comportamenti dei collettivi di sinistra. “Condanniamo con forza i metodi mafiosi dei collettivi di sinistra,” hanno affermato, criticando l’incapacità di avviare un dibattito democratico. Sebbene si siano espresse critiche anche verso le politiche israeliane, hanno sottolineato che “ciò non legittima in alcun modo la violenza e l’interruzione delle lezioni.”

Un Diritto al Dibattito Sotto Pressione

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente polarizzazione su temi delicati come il conflitto israelo-palestinese all’interno delle università. Le istituzioni accademiche si trovano ora di fronte alla sfida di garantire un ambiente di apprendimento sicuro e rispettoso per tutti, mantenendo al contempo la libertà di espressione. La necessità di un dialogo costruttivo è più urgente che mai, ma eventi come quello vissuto a Pisa pongono interrogativi sulla reale possibilità di un confronto sano e democratico.

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