Zaporizhia in blackout totale da 3 giorni | È davvero vicino il disastro nucleare?

Zaporizhia è senza elettricità da tre giorni. La situazione è critica: i reattori a rischio, mentre la tensione continua a salire. ⚠️🔌

A cura di Redazione Redazione
27 settembre 2025 15:09
Zaporizhia in blackout totale da 3 giorni | È davvero vicino il disastro nucleare? -
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Centrale Nucleare di Zaporizhia: Situazione Critica Dopo Tre Giorni Senza Elettricità

ROMA – La centrale nucleare di Zaporizhia, uno dei più grandi impianti atomici d’Europa, è attualmente priva di alimentazione elettrica esterna da tre giorni. Il blackout, cominciato martedì pomeriggio, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza dell’impianto, che già ospita sei reattori spenti.

Il governo ucraino e diversi esperti internazionali, tra cui l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), avvertono che la situazione è profondamente allarmante. L’ultima linea elettrica è stata interrotta a causa di attacchi russi, e ora l’impianto dipende esclusivamente dai generatori diesel di emergenza, i quali possono mantenere in sicurezza il sistema solo per un periodo limitato.

Un Limite Critico Superato

La centrale nucleare di Zaporizhia, che può resistere al massimo 72 ore senza energia esterna, ha già superato questa soglia. Anche se l’Aiea ha segnalato che ci sono riserve di gasolio sufficienti per 20 giorni, le conseguenze di un potenziale fallimento dei generatori sono drammatiche: senza un adeguato sistema di raffreddamento, il rischio di fusione dei reattori aumenterebbe significativamente.

Negli ultimi tre anni, la Russia ha interrotto l’alimentazione elettrica dell’impianto in diverse occasioni, creando una crisi sempre più profonda. Secondo osservatori occidentali, Mosca starebbe utilizzando questa situazione come leva per rafforzare il proprio controllo sull’area.

Accuse Incrociate e Attività Sospette

Le tensioni sono ulteriormente alimentate da accuse reciproche. Un funzionario ucraino ha dichiarato che la Russia sta usando la centrale come merce di scambio, mentre le autorità di Mosca sostengono di essere vittime di attacchi ucraini. Il rischio di una catastrofe nucleare è quindi molto reale, e attualmente la corrente elettrica arriva solo dai generatori, segnando un momento critico per la sicurezza dell’impianto.

A complicare ulteriormente la situazione, osservazioni satellitari hanno rivelato attività sospette a circa 200 chilometri da Zaporizhia. Tra queste, la costruzione di linee elettriche da Mariupol e una diga improvvisata, suggerendo una potenziale integrazione dell’impianto nella rete elettrica russa.

L’appello della Comunità Internazionale

Mentre l’Ucraina sostiene di essere l’effettivo proprietario della centrale, la situazione resta da chiarire. Un eventuale riavvio dei reattori durante un conflitto in atto potrebbe avere conseguenze senza precedenti. Le voci di Greenpeace chiedono un intervento deciso da parte della comunità internazionale: “Grossi deve dire chiaramente a Mosca di fermarsi,” affermano gli attivisti ambientali.

L’attuale direttore dell’Aiea, pur avendo incontrato Putin, non ha fornito garanzie concrete. La tensione resta alta e il futuro della centrale di Zaporizhia è incerto, con la speranza che si giunga a una soluzione pacifica prima di un’eventuale tragedia.

Conclusione

In conclusione, la centrale di Zaporizhia rappresenta ora un bivio cruciale: evitare il disastro nucleare richiede non solo attenzione e risorse, ma anche un deciso impegno diplomatico. In attesa di ulteriori sviluppi, rimane alta la guardia sulla sicurezza energetica e nucleare dell’Europa.

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